Cultura

Al via il primo Banco editoriale italiano

Nasce a Verona. Libri destinati al carcere di Montorio

di Redazione

Nasce a Verona il primo Banco Editoriale d’Italia. Una vera e propria «colletta culturale» che, a metà dicembre, inviterà i cittadini a recarsi nelle 9 librerie aderenti all’iniziativa per scegliere e acquistare il libro che «ha cambiato loro la vita» e donarlo in beneficenza a favore dei detenuti di Montorio e dei minorenni ospitati nelle case-famiglia del Don Calabria.

L’iniziativa, senza fini di lucro, nata dall’idea di un gruppo di giovani veronesi, sarà presentata nella conferenza stampa in programma sabato 10 dicembre alle ore 10 nella Sala Arazzi del Comune di Verona.

Alla conferenza stampa interverranno il sindaco di Verona, Flavio Tosi, il Garante dei Diritti dei Detenuti, Margherita Forestan, Lorenzo Fazzini, ideatore del Banco Editoriale, il direttore del centro Don Calabria, fratel Matteo Rinaldi, il preside del liceo Alle Stimmate, Umberto Fasol, e rappresentanti delle librerie cittadine coinvolte nel progetto.

Il 16, 17 e 18 dicembre dalle 15 alle 19.30, le 9 librerie aderenti all’iniziativa – Gheduzzi, Ghelfi e Barbato, Pagina 12, i due negozi delle Paoline, Bocù, Libreria Editrice Salesiana, Fede & Cultura e Rinascita – vedranno all’opera i 130 giovani volontari del Banco Editoriale. Si tratta di ragazze e ragazzi di alcuni istituti superiori veronesi (Alle Stimmate e Seghetti) che aiuteranno i partecipanti a scegliere ed acquistare il loro libro per destinarlo in beneficenza. I libri raccolti saranno poi catalogati e consegnati dagli stessi giovani volontari ai detenuti del carcere di Montorio, tramite la biblioteca del carcere, e agli ospiti delle case-famiglia dell’istituto Don Calabria. Tutte le informazioni su www.bancoeditoriale.org

La cultura è tra gli elementi qualificanti di una comunità, ma ancora troppe persone restano lontane dalla lettura: ben il 53,2% degli italiani non legge nemmeno un libro in un anno nel tempo libero. Il primo Banco Editoriale d’Italia vuole sensibilizzare la società all’importanza della cultura soprattutto in contesti disagiati (le carceri e le case-famiglie per minori).

 

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