Famiglia

Al via il Movimento Colombiano dell’Infanzia

Vita pubblica un messaggio di Luisa Morgantini in occasione del 19° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dei bambini

di Cristiano Morsolin

Ogni percorso di organizzazione dal basso e di cittadinanza attiva specialmente rappresenta una speranza per la sconfitta della povertà, per la pace e per la difesa della dignità umana.
I movimenti sociali impegnati nella difesa dei diritti dell’infanzia in America Latina tra i quali i Nat (Niños y Adolescentes Trabajadores, bambini e adolescenti lavoratori) in Venezuela o in Bolivia la “Unión de Niños, Niñas y Adolescentes Trabajadores de Bolivia” (UNATsBOL) o tante altre organizzazioni in Perù, Paraguay o Colombia (www.selvas.org ), spesso anche grazie al prezioso aiuto della cooperazione italiana e internazionale, tentano insieme di sradicare sfruttamenti o maltrattamenti, tratte di esseri umani e abusi sessuali ai danni dei minori. I bambini e le bambine dei paesi più poveri sono le prime vittime silenziose di guerre, povertà, fame prodotte da un sistema economico ingiusto che concentra le ricchezze nelle mani di pochi, spreca le risorse in armi e distruzione, ma dimentica il diritto ad una esistenza dignitosa per molte, troppe persone. Ma il sacrificio di Iqbal Masih, che a quattro anni cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù diventando poi il simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile, e quello di tanti altri ci hanno insegnato che i bambini non sono solo vittime ma possono essere soggetto e protagonisti della conquista delle libertà e della dignità.
La difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è un tema delicato ed essenziale, riconosciuto sin dal 1989 dalla convenzione ONU sui diritti del bambino e ribadita con leggi e risoluzioni in varie sedi internazionali e parlamentari, tra cui anche al Parlamento Europeo e all’Organizzazione mondiale del lavoro.
Non si tratta di eurocentrismo quando si difendono i diritti dei bambini ad un infanzia dignitosa e all’istruzione o della battaglia contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Eurocentrismo è continuare a praticare politiche economiche che usano la manodopera a buon mercato e speculano sul lavoro dei bambini; significa appropriarsi delle risorse di un paese non ai fini dello sviluppo ma unicamente inseguendo la logica del profitto. Combattere la povertà e le ineguaglianze e contemporaneamente lottare affinché ogni bambino e ogni bambina abbia il diritto all’infanzia e a migliori condizioni di vita, salute e educazione, è la strada da seguire, e ci riguarda tutti. Per questo l’impegno dei movimenti sociali è fondamentale per liberare anche i bambini dallo sfruttamento. E’ questa pressione, ne sono certa, che ha indotto alcuni Governi dell’America Latina, come Venezuela e Bolivia, ad incontrare delegazioni di questi movimenti e dimostrare una necessaria volontà di ascolto, dialogo e inclusione.
Tante dovranno essere le iniziative, intanto voglio esprimere la mia solidarietà a tutte le persone e le organizzazioni che a Bogota’, dal 16 al 18 novembre si riuniranno per lanciare il Movimento nazionale dell’infanzia, e mi impegno a dar voce nel Parlamento Europeo a quei milioni di ragazze e ragazzi che nel mondo lottano per i loro diritti e per rendere il mondo più abitabile, umano e giusto per tutte e tutti.

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