Mondo

Al via il Campus Italo-Cinese

A marzo 2005 i primi accordi. Oggi la firma per la nascita dell'ateneo che avrà sede a Shangai

di Carmen Morrone

Diventa operativa l’Universita’ ”Campus Italo-Cinese”: sono stati firmati oggi a Milano, nella sede di Assolombarda, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Letizia Moratti, e del Ministro dell’Istruzione della Repubblica popolare cinese, Zhou Ji, gli accordi istitutivi della nuova realta’ accademica che sorgera’ a Shanghai e sara’ frequentata da studenti di entrambi i Paesi. E’ quanto si legge in un comunicato del Miur. ”In meno di un anno”, ha detto il Ministro Moratti, ”abbiamo raggiunto un risultato straordinario: oggi diamo vita ad una Universita’ che, in maniera piu’ strutturata rispetto ai tradizionali sistemi di mobilita’ di studenti, contribuira’ alla formazione di una classe dirigente cinese, legata al nostro Paese e al nostro sistema produttivo e che, al tempo stesso, formera’ laureati italiani nei settori dell’economia e dell’ingegneria che conoscano il sistema Cina, a tutto vantaggio delle imprese italiane. Questo progetto e’ nato nel marzo del 2005, e’ stato concordato nel luglio scorso, con la firma di un protocollo tra il Miur e il Ministero cinese dell’Istruzione, nel corso della mia visita istituzionale a Pechino e Shanghai, e gia’ nel settembre di quest’anno saranno inaugurati i primi corsi”. ”La nascita dell’Universita’ Italo-Cinese”, ha proseguito il Ministro, ”rappresenta oltretutto l’evento piu’ significativo nel campo dell’istruzione superiore nell’ambito delle iniziative per l’Anno dell’Italia in Cina, che si celebra proprio nel 2006. In questo modo, non soltanto rispondiamo agli auspici piu’ volte formulati dal Capo dello Stato, il quale ha esortato il nostro Paese ad intessere relazioni proficue con la Repubblica popolare cinese, ma diamo anche concreta attuazione alle linee guida che hanno caratterizzato l’azione del Miur in questi ultimi cinque anni: intraprendere iniziative per la formazione di capitale umano di alta qualificazione, per l’apertura internazionale delle Universita’ italiane e la promozione di collaborazioni tra i Paesi nel campo dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica e tecnologica, intese come strumento per favorire la convivenza pacifica tra i popoli, e per il sostegno alle nostre imprese”. All’iniziativa dell’Universita’ ”Campus Italo-Cinese” partecipano attivamente il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e l’Universita’ Tongji di Shangai, per quanto riguarda il Polo di Ingegneria, e le Universita’ Bocconi, Luiss e Fudan di Shangai, per quanto riguarda il Polo di Economia. Inoltre hanno assicurato il loro sostegno al progetto, che sara’ coordinato da un’apposita Fondazione, importanti aziende italiane come Finmeccanica, Telecom, Merloni, Fondazione Cariplo, Banca Popolare di Milano, Unicredit, Banca Intesa, Fiat, Mediaset, Fondazione Banca del Monte di Lombardia. ”Creare nuove forme di collaborazione e incentivare la mobilita’ di ricercatori e manager tra Italia e Cina”, ha aggiunto Letizia Moratti, ”puo’ dunque rappresentare la chiave per favorire anche nuove forme di alleanza economica e imprenditoriale tra i due Paesi, con indubbie ricadute positive per il sistema delle imprese italiane. Ricordo inoltre che, nel corso del mio viaggio in Cina, sono stati firmati anche altri importanti Protocolli d’intesa: uno con il Ministero dell’Istruzione, sull’equivalenza e il riconoscimento dei titoli, presupposto per una mobilita’ di studenti e ricercatori; un secondo Memorandum d’intesa con il Ministero della Ricerca; un terzo con l’Accademia sinica delle Scienze, oltre a specifici programmi tecnici di collaborazione tra Universita’ ed Enti di ricerca italiani e cinesi. I settori della ricerca e della formazione rappresentano pertanto due aree di collaborazione che si configurano come un volano ed una leva straordinaria per aprire la strada anche a forme di scambi a livello industriale. Questa strada sta gia’ dando i suoi frutti, come confermano i dati sugli scambi tra i due Paesi: nel corso dell’ultimo anno le esportazioni italiane verso la Cina sono infatti cresciute del 27% e l’interscambio ha registrato un +33%. Inoltre, sono 500 le imprese italiane presenti in Cina e il nostro Paese si colloca al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia, per gli scambi con la Cina. Il trend insomma e’ in forte crescita, cosi’ come l’interesse della Cina nei nostri confronti”. ”A sostegno dello sforzo che le nostre imprese fanno per penetrare il mercato cinese”, ha osservato ancora il Ministro Moratti, ”la formazione di una classe dirigente e manageriale che conosca bene questi mercati diventa strumento fondamentale e ci permette di puntare a sviluppare anche nuovi investimenti in Italia da parte cinese. Dobbiamo infatti preparare i nostri giovani ad operare in Cina, attraverso una formazione mirata, ma anche attrarre studenti cinesi che, formandosi e studiando in Italia, rappresenteranno una ”cerniera” con il Paese di origine”. ”La sfida del colosso asiatico e’ complessa, e talora ha richiesto anche l’adozione di misure difensive”, ha concluso Letizia Moratti, ”ma siamo certi che vada governata mirando allo sviluppo della cooperazione”.


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