Non profit

Al via formazione UE di soldati somali

Obiettivo: rafforzare il fragile governo federale transitorio del paese africano

di Joshua Massarenti

Bruxelles – Da oggi è operativa una nuova missione dell’Unione Europea in Somalia per formare 2mila soldati somali e così rafforzare il fragile governo federale transitorio del paese africano. Lo ha annunciato il responsabile dell’EUTM Somalia, il colonnello spagnolo Ricardo Gonzalez, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Bruxelles. “I corsi di formazione inizieranno ufficialmente il 1 maggio e si terranno in Uganda per la durata di un anno” ha detto Gonzalez. L’EUTM Somalia prevede la partecipazione di 141 istruttori europei, tra cui otto italiani.

Il campo di allenamento militare è situato a Bihanga, 250 chilometri a ovest di Kampala, la capitale ugandese, dove si trova lo stato maggiore della missione, a sua volta dotato di in un ufficio di collegamento con Nairobi e una cellula di appoggio a Bruxelles. Questa missione fa seguito a una richiesta del governo di Mogadiscio per formare più di 6mila soldati sui 10mila che compongono l’esercito ufficiale. “4mila sono già stati formati, di cui 3mila in Uganda e 500 in Francia” ha dichiarato Didier Lenoir, vice direttore della Direzione UE per la gestione delle crisi e la pianificazione, presso il Consiglio dell’Unione Europea.

La formazione dei 2mila soldati restanti ha visto la partecipazione del contingente della missione dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM), impegnata nella selezione dei soldati, fase cruciale per arruolare soldati destinati a rimanere fedeli a un regime fragilizzato dal conflitto armato che lo oppone alle milizie islamiste somale. Il rispetto della diversità clanica e l’assenza di qualsiasi ombra sul curriculum vitae (cioè coinvolgimento nel passato in gruppi estremisti islamici) sono le condizioni sine qua non per essere arruolato. Sulla possibilità che al loro ritorno i soldati somali lascino l’esercito per raggiungere il loro clan o una milizia nemica, Lenoir ha lasciato intendere che questo problema è di responsabilità del governo somalo.

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