Non profit

Al via campagna per salute globale

Action for global health ha presentato i dati della situazione sanitaria nei paesi in via di sviluppo

di Joshua Massarenti

In vista del Summit che si svolgerà dal 20 al 22 settembre a New York durante il quale i leader dei paesi maggiormente industrializzati saranno chiamati a prendere decisioni fondamentali per il raggiungimento entro il 2015 degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, Azione per la Salute Globale – Action for global health ha presentato i dati della situazione sanitaria nei paesi in via di sviluppo – PVS e lanciato la nuova campagna di mobilitazione “Health Heroes”.


Secondo i dati resi noti dalla coalizione oggi 3,5 milioni di bambini muoiono ogni anno a causa di malattie come la polmonite e la diarrea, la malaria è responsabile del 20% di tutte le morti infantili, la tubercolosi è il killer principale di chi è malato di AIDS.  Il 99% delle morti di bambini al di sotto dei cinque anni avviene nei paesi in via di sviluppo. Ed ancora: ogni anno 536mila donne e ragazze muoiono per complicazioni legate alla gravidanza e al parto, il 99% di queste sono donne che vivono nei paesi in via di sviluppo. Ogni anno più di 100 milioni di persone cadono in condizioni di povertà perché le prestazioni sanitarie sono a pagamento: una visita medica può costare quanto un mese di lavoro. Ed infine nei PVS scarseggia il personale medico-sanitario: più del 50% dei medici formati in Angola, Guyana, Haiti, Liberia, Mozambico, Sierra Leone e Tanzania hanno lasciato i propri paesi e lavorano nei paesi OCSE.

«A livello globale la situazione sanitaria richiede di agire subito e in maniera integrata» afferma Daniela Colombo, Presidente di AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, partner italiana di Azione per la salute globale. «E’ necessario investire 12 miliardi di dollari l’anno in più per la salute materna, infantile e neonatale: l’Europa è chiamata a fare la sua parte sostenendo l’assistenza sanitaria di base gratuita e in particolare i servizi per la salute sessuale e riproduttiva che svolgono un ruolo cruciale per la salute delle donne».

Per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo per la salute Azione per la Salute Globale ha individuato tre azioni chiave: l’abolizione dei ticket sanitari, l’aumento delle operatrici e degli operatori sanitari e l’incremento dell’investimento in aiuto pubblico allo sviluppo.


«Il Summit di New York è la nostra ultima occasione per rivedere quello che è stato promesso e non mantenuto e per organizzare un piano di azione concreto in grado di permettere il raggiungimento degli obiettivi del millennio, in particolare quelli della salute». dichiara Uber Alberti, Presidente della Ong Cestas – Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie, partner di Azione per la salute globale. «Purtroppo anche questa volta l’Italia si presenterà portando le peggiori performance in termini di aiuto ai paesi in via di sviluppo».


Azione per la Salute Globale chiede all’Europa di:

·        Supportare i Paesi che decidono di fornire assistenza gratuita, in particolare Burundi, Ghana, Liberia, Malawi, Nepal e Sierra Leone che hanno annunciato di voler garantire l’accesso gratuito ai servizi alle fasce di popolazione più vulnerabili, secondo quanto dichiarato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2009.

·        Impegnarsi per aumentare il personale sanitario al fine di realizzare gli Obiettivi del Millennio, incorporando questo impegno nel piano d’azione per conseguire gli MDG.

·        Promuovere l’attuazione del Codice internazionale dell’OMS per il reclutamento di personale sanitario (Code of Practice on International Recruitment of Health Personnel) e sostenere qualsiasi iniziativa che promuova una versione maggiormente vincolante di questo testo.

·        aumentare i fondi destinati agli aiuti esteri per la spesa sanitaria fino a raggiungere la quota dello 0.1% del loro PIL

In questi giorni Azione per la salute globale lancia la nuova campagna internazionale di mobilitazione sociale “Health Heroes”: l’iniziativa vuole valorizzare chi si sta impegnando affinché la salute non sia più solo un diritto per ricchi. All’interno del sito dedicato alla campagna sono raccolte le testimonianze e i racconti di quelli che possono essere definiti veri e propri “Eroi della salute”: ministri, operatori sanitari, dirigenti di Ong che sono riusciti a trovare soluzioni efficaci e condivise che hanno portato a reali miglioramenti in ambito sanitario nei paesi del sud del mondo particolarmente poveri. Per info clicca qui.


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