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Al terzo giorno il blocco di Greenpeace a Salerno

Al terzo giorno l'azione di protesta di Greenpeace contro la distruzione delle foreste primarie africane, al porto di Salerno. Due attivisti di inglesi arrampicati a circa 30 metri

di Redazione

E’ arrivata al terzo giorno l’azione di protesta di Greenpeace contro la distruzione delle foreste primarie africane, al porto di Salerno. Due attivisti di nazionalita’ inglese si sono arrampicati venerdi’ alle 17, a circa 30 metri di altezza sul ponte di scarico della nave Kwanza, battente bandiera panamense, e continueranno a bloccare le operazioni ad oltranza. Uno dei due attivisti, Chris Holden, le cui condizioni di salute destavano preoccupazione, e’ stato sostituito da Frank Heweston, anche lui inglese e membro dell’equipaggio della Rainbow Warrior, la nave ammiraglia di Greenpeace che ha ostacolato venerdi’, insieme a gommoni, canoe ed un ponte galleggiante l’ingresso in porto della Kwanza. Il record di permanenza sul ponte di scarico è di Janene Bonnet, 26 anni, di Londra, medico di bordo della Rainbow Warrior, che da 42 ore e’ ormai esposta al gelo e al vento per salvare le ultime foreste del pianeta. I due attivisti stanno sopportando condizioni metereologiche pesantissime: da stanotte cade il nevischio e piove, mentre il vento continua ad essere fortissimo, ieri era tra i 40 ed i 60 chilometri orari. Per proteggersi, Chris e Frank hanno realizzato una tenda di fortuna con lo striscione giallo che porta la scritta “Salviamo le foreste primarie”. Tutti gli attivisti e i gommoni fermati ieri e l’altro ieri dalle forze dell’ordine sono stati rilasciati. Le operazioni di scarico della Kwanza sono ad oggi bloccate. La nave, infatti, e’ carica di legno di alberi centenari provenienti dal Bacino del Congo, dove le operazioni forestali distruttive sono diffusissime. L’Italia e’ uno dei maggiori importatori di legno africano ed e’ il primo dal Camerun. Il blocco effettuato da Greenpeace a Salerno e’ stato preceduto lo scorso 19 marzo da un’azione simile nel porto di Ravenna. “Diverse aziende del legno che operano in Africa centrale sono state piu’ volte sanzionate per taglio illegale, e le loro operazioni forestali distruttive minacciano le culture di diverse comunita’ locali, la cui vita dipende dall’integrita’ della foresta- ha dichiarato Sergio Baffoni coordinatore della campagna foreste di Greenpeace ” la deforestazione mette in pericolo numerose specie quali l’elefante di foresta, il gorilla e lo scimpanzé” Greenpeace ritiene che la responsabilita’ per la distruzione delle foreste ricada anche su chi importa tale legno e sui governi che non regolano a sufficienza tale commercio. L’Italia, in qualita’ di paese G8 si era impegnata tre anni fa a stroncare la piaga del traffico di legno illegale. Greenpeace chiede al governo un controllo sulla legalita’ delle operazioni forestali italiane nel Bacino del Congo ed un blocco delle importazioni di legno proveniente dalla distruzione delle foreste primarie. Il Summit delle Foreste, la Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Biodiversita’, prevista tra un mese all’Aja, rappresenta l’ultima opportunita’ per salvare le ultime foreste del pianeta.

JANINE DA PIU’ DI 3 GIORNI INCATENATA SUL PONTONE DI UNA NAVE: MANDALE UN MESSAGGIO
Manda un messaggio a Janine, che da tre giorni resiste in condizioni metereologiche estreme. Pioggia, neve, stanchezza e vento a forza sette non fermano la determinazione di questa minuta ragazza inglese arrampicata in cima al pontone della nave Kwanza nel porto di Salerno. Mandale un tuo messaggio di sostengno! Vai su greenpeace.it

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