Welfare

Al Senato una mozione per Amina

Sarà votata domani e contiene un impegno per il governo italiano ad adoperarsi per la salvezza della donna nigeriana sottoposta alla sharia

di Benedetta Verrini

Nella seduta pomeridiana di domani, 29 aprile, l’Aula del Senato discuterà una mozione (proposta da un gruppo di senatori tra cui Enrico Pianetta (FI), Patrizia Toia (Margherita), Francesco Martone (Verdi) per la grazia nei confronti di Amina Lawal, la donna nigeriana che rischia tuttora la lapidazione. L’udienza di appello di Amina, programmata per il 25 Marzo 2003 dinanzi alla Corte Superiore di Appello della sharia di Katsina, non ha avuto luogo in quanto erano presenti in aula solo 3 dei 5 giudici necessari per raggiungere il numero legale. La Corte ha così fissato una nuova udienza per il 3 Giugno prossimo. Obiettivo della mozione dei senatori è impegnare il governo italiano perché in Nigeria venga abolita la pena di morte o almeno promossa una moratoria unilaterale delle esecuzioni, sostenendo il neoeletto presidente della Nigeria Obasanjo nella sua azione contro la pena capitale. Inoltre, il documento chiede di sollecitare e promuovere presso le organizzazioni internazionali e comunitarie tutte le iniziative per l?affermazione dei diritti umani in Nigeria e di attivarsi perché i Tribunali competenti pronuncino il pieno proscioglimento di Amina Lawal o che il presidente conceda la grazia nei suoi confronti. Ecco il testo della mozione, che inquadra anche la situazione sociopolitica nigeriana e la storia di Amina: (mozione n.1-00094) PIANETTA, TOIA, DE ZULUETA, MANIERI, MARTONE, BIANCONI, COZZOLINO, BOLDI, FORLANI. ? Il Senato,       premesso che:            l?abolizione della pena di morte nel mondo è il presupposto perché in tutti i paesi si affermi il valore universale della vita umana sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell?Uomo del 1948, dal Patto sui Diritti Civili e Politici del 1966 e dalle Convenzioni Regionali sui diritti umani;            la tutela del diritto alla vita ed il rifiuto della pena di morte fanno parte della Carta dei Diritti Fondamentali dell?Unione Europea e di specifiche risoluzioni dell?Assemblea Parlamentare del Consiglio d?Europa;            nello scorso mese di aprile il Parlamento Europeo ha chiesto al Governo federale nigeriano di assicurare che i tribunali operino nel rispetto delle leggi internazionali sui diritti umani e della dichiarazione dei diritti inclusa nella Costituzione di quel paese; ha chiesto inoltre alla Nigeria di intraprendere tutti i passi necessari per mettere termine alle esecuzioni ed abolire la pena di morte;            il Senato della Repubblica è da tempo impegnato contro la pena di morte attraverso la costituzione di uno specifico Comitato nella XIII legislatura, la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, nonché numerose mozioni approvate all?unanimità dall?Assemblea;            nell?ottobre del 1999 gli Stati di Zamfara e Sokoto nella zona settentrionale della Repubblica federale di Nigeria hanno adottato la legge islamica della Sharia; successivamente altri dieci Stati settentrionali della Nigeria hanno adottato la Sharia; l?adozione della Sharia ha provocato scontri sanguinosi nella regione in quanto i cittadini di fede non musulmana si oppongono per le severe punizioni che essa prevede, tra le quali il taglio della mano per i ladri o la lapidazione delle adultere;            nello scorso mese di marzo, dopo che alcuni ministri federali si erano pubblicamente espressi in questo senso, il Governo federale nigeriano ha decretato che la legge islamica, la Sharia, è incostituzionale;            nel febbraio del 1999 il generale Olusegun Obasanjo è stato eletto Presidente della Repubblica federale della Nigeria; per il presidente Obasanjo era stata chiesta la pena capitale per il suo presunto coinvolgimento in un progettato colpo di stato ma è stato invece condannato a 15 anni di reclusione e, dopo poco, rilasciato; assunta la carica di Presidente ha ordinato la liberazione di molti detenuti escludendo dal provvedimento chi si era macchiato di reati particolarmente gravi, come omicidio o rapina; nel 2000 il Presidente ha inoltre concesso la grazia ai condannati a morte in attesa di esecuzione da oltre 20 anni e ha commutato in ergastolo le condanne a morte di chi ha trascorso tra i 10 e i 20 anni nel braccio della morte;           lo scorso 22 marzo il tribunale di Bakori, nello stato nigeriano di Katsina, nel quale all?inizio del 2000 è stata introdotta la Sharia, ha condannato Amina Lawal Kurami alla lapidazione per adulterio; Amina Lawal Kurami ha 35 anni e vive in un villaggio di contadini a Kurami; ha divorziato tra la fine del 2000 e l?inizio del 2001; nei successivi undici mesi ha frequentato un uomo del suo stesso villaggio, Yahaya Mohammed, il quale aveva promesso di sposarla; Amina è poi rimasta incinta e, all?inizio del 2001, ha dato alla luce una bambina; i suoi stessi concittadini l?hanno accusata di adulterio dando origine al processo contro di lei; ella non ha potuto dimostrare che il padre della bambina fosse l?uomo che frequentava; lui stesso ha ammesso di aver avuto una relazione con lei, ma ha negato di aver avuto rapporti sessuali, in quanto se lo avesse ammesso avrebbe rischiato la condanna a morte; il giudice del tribunale islamico Nasiru Lawal Bello Dayi ha quindi scagionato l?uomo e condannato Amina Lawal Kurami alla lapidazione, dal momento che ella stessa aveva confessato la sua «colpa» di cui la piccola appena nata costituiva la «prova»;            il 28 marzo scorso l?analoga, triste storia di Safiya Hussaini ? come Amina condannata alla lapidazione per adulterio ? si è conclusa positivamente con il suo proscioglimento da parte della Corte d?Appello della Sharia dello Stato di Sokoto,       chiede al Governo:             di impegnarsi perché in Nigeria venga abolita la pena di morte o almeno promossa una moratoria unilaterale delle esecuzioni, sostenendo il Presidente della Nigeria Obasanjo nella sua azione contro la pena capitale;            di sollecitare e promuovere presso le organizzazioni internazionali e comunitarie tutte le iniziative per l?affermazione dei diritti umani in Nigeria, in particolare attraverso il puntuale richiamo all?accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell?Africa, dei Caraibi e del Pacifico e l?Unione Europea, firmato a Cotonu il 23 giugno del 2000;            di attivarsi perché i Tribunali competenti pronuncino il pieno proscioglimento di Amina Lawal Kurami;            di adoperarsi presso il Presidente della Nigeria Obasanjo affinche´ sia adottata la grazia nei confronti di Amina Lawal Kurami. (1-00094)


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