Non profit

Al Senato i primi scricchiolii

Il relatore della Finanziaria Saia si lascia scappare un «la norma in Finanziaria? Vedremo»

di Gabriella Meroni

Il governo è al lavoro per trovare un’adeguata copertura alla proroga del 5 per mille per l’università e la ricerca. Almeno questa è posizione espressa oggi nell’aula del Senato dal sottosegreario all’Economia Luigi Casero intervenuto sulla Finanziaria. Secondo Casera l’esecutivo vorrebbe stabilizzare la norma, ma «è necessario trovare una copertura stabile e duratura». La stabilizzazione «è una delle volontà di questo governo – dice Casero – anche in questo caso è necessario trovare una copertura stabile e duratura. Fino ad ora si è individuata la copertura finanziaria anno dopo anno. È una norma secondo noi di civiltà fiscale e propedeutica a una maggior partecipazione e fidelizzazione del contribuente alla spesa: nel momento in cui il contribuente sa direttamente dove una parte, seppur piccola delle proprie tasse, finisce con una finalità, in questo caso, sociale ma comunque definita si riesce ad ottenere un rapporto più diretto tra contribuente e momento della spesa; fatto che riteniamo positivo dal punto di vista complessivo di politica delle entrate e finanziaria del Paese. Anche su questa intenzione stiamo lavorando. Visti i consensi esistenti all’interno delle Aule parlamentari su questo tema, è uno degli argomenti su cui si cercherà di trovare una doverosa soluzione».

Le parole di Casero, che comunque non cita date né impegni temporali, lasciano «insoddisfatto» il senatore del Pd Giuliano Barbolini, capogruppo in commissione Finanze e primo firmatario della legge che prevede l’istituzione a regime della misura del cinque per mille. «Nonostante il tentativo del sottosegretario Casero di rassicurare cittadini e associazioni sul 5 per mille perché per il 2010 non c’è neanche un euro», nota il senatore. Che prosegue: «È vero che sul 5 per mille vi è ampio e trasversale consenso e che si sta lavorando perché esso diventi una misura a regime senza dover, ogni anno, ricorrere agli stanziamenti in Finanziaria. Il Pd aveva però sperato che il testo potesse essere già licenziato. Speriamo che avvenga nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Il problema è che per il 2010, contrariamente a quanto detto dal sottosegretario Casero, non c’è neanche una lira». «Come si pensa di rispondere a questa necessità? Probabilmente – continua Barbolini – lo si farà Camera, forse con i soldi dello scudo fiscale. A tal riguardo, ho qualche rilievo dal punto di vista estetico. L’assenza delle risorse da destinare alla misura in questa Finanziaria voluta dal governo Berlusconi – aggiunge il senatore del Pd – mette il mondo del volontariato e delle associazioni e il non profit nelle condizioni di dover navigare a vista, anche perché il relatore ha proposto l’accantonamento dell’emendamento Fleres che proroga a giugno lo scudo fiscale. Ma se così è, allora a dicembre non rientrerà niente e, quindi, nell’altro ramo del Parlamento non si darà una risposta neanche minimalista per il 2010».

E ieri per la prima volta un esponente della maggioranza ha dato indirettamente ragione a Barbolini: si tratta del relatore della Finanziaria senatore Maurizio Saia, che intervenendo in aula ha invitato tutti i colleghi a ritirare gli emendamenti sul 5 per mille (e fin qui niente di nuovo), aggiungendo che «questo è uno dei temi di attenzione immediata per il Governo, che sarà affrontato, se non in finanziaria, subito dopo». Ed è su quel «subito dopo» che ora si appuntano le attenzioni del terzo settore.


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