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Al non profit è vietato ricostruire

Il sindaco Massimo Cialente ostacola la rinascita sociale della città con una burocrazia pilotata

di Lorenzo Alvaro

A L’Aquila la ricostruzione è vincolata ai capricci del sindaco Massimo Cialente. La storia di questi tre anni è lo stesso copione di immobilismo che si ripete identica di mese in mese, da quando la zona è passata dalla gestione di Guido Bertolaso e della sua Protezione Civile nelle mani del primo cittadino. Sono ormai passati tre anni, e di quella forza propulsiva e organizzativa del periodo dell’emergenza, ad opera delle associazioni, non è rimasto nulla.

Dei tanti progetti proposti nei giorni convulsi del post sisma la maggior parte è rimasta lettera morta. La responsabilità va cercata nelle istituzioni locali. Sembra infatti che per il Comune la linea guida imprescindibile sia avere il controllo diretto delle nuove strutture. Una velleità non nuova per Cialente, che sin dall’inizio malsopportò la presenza di Bertolaso e vollè la gestione del centro cittadino tutta per sé. In tre anni tutto è ancora come si trovava il 7 aprile 2009.

A lanciare l’allarme “pantano burocratico”, questa l’arma per fermare le progettualità sgradite, sono proprio le associazioni. Misericordie, San Vincenzo De Paoli, Acli. Tutte si sono scontrate contro il muro di gomma delle carte bollate. Sullo sfondo sempre la stessa proposta: costruite e poi devolvete al Pubblico. In cambio 25 anni di comodato d’uso gratuito. Alla scadenza nessuna garanzia di vedersi rinnovare il contratto.

Non è un caso che l’unica realtà a riuscire nei propri programmi è Caritas. «Stiamo costruendo centri di comunità, scuole statali e strutture di edilizia abitativa», spiega infatti don Andrea La Regina, responsabile per l’associazione dell’ufficio Macroprogetti, «una parte, come le scuole, saranno di proprietà del Comune, il resto della diocesi».

Forza lavoro gratuita, questa sembra essere la concezione del Terzo Settore secondo il Cialente pensiero, a capo di una giunta che sembra particolarmente ostile con il privato sociale.

Un sindaco che nel 2011 diceva di avere le mani legate «perché non so neanche se ho un maggioranza in Consiglio» e che oggi è, per l’imminente tornata elettorale, di nuovo primo candidato del Pd.   

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Nella foto di copertina il sindaco Massimo Cialente ad un manifestazione a Roma


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