Welfare
Al Jazeera: grazie siciliani, la vera accoglienza la fa la gente
All'indomani del più tragico naufragio del Mediterraneo, l'emittente araba fa un viaggio nell'isola porta d'Europa per i migranti. E mentre definisce lo Stato «impreparato» elogia la capacità del territorio e delle associazioni di mobilitarsi in nome della solidarietà
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Grazie Sicilia. E' questo il succo di un articolo che Al Jazeera dedica alla rete di solidarietà realizzata sul territorio dell'isola dall'iniziativa della gente e della società civile a favore dei migranti. Più di 170.000 persone sono arrivate sulle coste italiane lo scorso anno – si nota nel testo – e i volontari locali stanno cercando di assicurare accoglienza ai chi è in fuga da guerre, povertà e instabilità politica in Africa e Medio Oriente. L'articolo, uscito poche ore dopo la tragedia del barcone che si è rovesciato trascinando con sè 700 persone, cita in particolare AccoglieRete, un'organizzazione fondata nel 2013 a Siracusa per aiutare i minori non accompagnati che arrivano in Sicilia. «L'isola ha una lunga storia di emigrazione a causa di problemi economici e di corruzione politica», sottolinea Al Jazeera, sottolineando come secondo i dati della Commissione europea il Pil pro capite della Sicilia sia di 16.826 euro contro una media Ue di 25.700, e il tasso di disoccupazione sia arrivato al 14 per cento, tra i più alti in Italia.
«In questi tempi difficili, tuttavia, alcuni siciliani hanno fatto un passo in avanti per senso di dovere civico e per riempire le falle di uno Stato impreparato», prosegue l'articolo, che intervista una dei fondatori di AccoglieRete, avvocato Carla Trommino, 38 anni, che ha rinunciato ai progetti di trasferirsi a Londra per occuparsi di accoglienza di minori non accompagnati (circa 4000 quelli arrivati nel 2014). AccoglieRete mette a disposizione dei giudici minorili un elenco di 120 tutori legali volontari che si affiancano ai minori non accompagnati per aiutarli ad accedere ai servii sanitari, ai documenti e in generale in tutte le procedure burocratiche necessarie. Ma non solo. I volontari di AccoglieRete promuovono un processo di inclusione sociale e integrazione anche mettendosi in gioco personalmente, ospitando i giovani migranti nelle loro case per il fine settimana e organizzando varie attività sociali. Alcuni hanno addirittura deciso di diventare genitori affidatari. "La nostra risposta a questa crisi è quella di avere un rapporto personale con i migranti", ha spiegato Trommino. I risultati, secondo quanto riportato, sono stati notevoli. Prima che iniziasse l'attività di AccoglieRete, circa il 60 per cento dei minori ospiti dei centri riusciva a far perdere le proprie tracce, oggi la percentuale è scesa al 20 per cento.
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