Cultura

Al Gaslini un premio per la cura dei bambini siciliani

Riconoscimento all'ospedale per  l'impegno e la solidarieta'  verso i bambini  siciliani.  I  pazienti  provenienti  dalla  Sicilia  rappresentano il 10 % dei ricoveri.

di Benedetta Verrini

Il  Direttore  Generale  dell’Istituto  Gaslini, Antonio Infante, è stato  premiato  con  una targa al merito dal Lions Club di Giarre e Riposto, in  occasione   del   convegno   ‘Tutela  Infanzia  Adolescenza’.  Il  premio   rappresenta  un importante riconoscimento per l’assistenza, l’accoglienza   e  la  solidarietà   dimostrata  dall’Istituto  Gaslini  verso  i  bambini  siciliani.   Alla  manifestazione, che si è svolta domenica 29 a Taormina, hanno preso  parte,  tra  gli altri, i Sindaci di Giarre, Riposto, Mascali e S.Alfio e l’Avvocato  Generale  della  Procura Generale della Repubblica di Catania  Antonino  Assennato,  che  hanno manifestato l’intenzione di sostenere in  futuro,  anche  economicamente, le attività  di solidarietà  dell’Istituto,  che ogni anno accoglie e cura tanti bimbi siciliani.   Nel  corso  del  2003  l’affluenza  dei  bambini  siciliani al Gaslini ha  costituito  circa  il 10 % dei ricoveri complessivi, composti da ricoveri  ordinari  e  day  hospital,  forte  è stata anche la presenza dei bambini   campani, che rappresentano il 6% dei ricoveri, dei pugliesi con il 5,6% e  dei calabresi con 4,3%.   Complessivamente  nel  2003  i  bambini provenienti dalle regioni del Sud  hanno  costituito il 27% dei ricoveri, tra loro diverse famiglie in stato  di disagio economico hanno beneficiato degli aiuti connessi alle spese di  soggiorno,  messi  a disposizione dell’Istituto fin dall’inizio della sua  attività ,  grazie  al  capitolo  di bilancio specificamente dedicato alle  famiglie  in  difficoltà.  Il  fondo,  alimentato  ogni  anno grazie alla  generosità   di privati, permette da settant’anni di realizzare una logica  assistenziale capace di precedere i tempi, mettendo al centro il bambino,  nel  suo  contesto  relazionale e sociale, protagonista di un progetto di  salute che va oltre la semplice guarigione ‘del corpo’.


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