Volontariato

Al circo di Stravaganza è il matto che doma i sani

Un’organizzazione porta in scena disabili, disagiati mentali ed emarginati.

di Antonietta Nembri

Il teatro e la musica possono essere una terapia e spesso lo sono. Non sempre però diventano opere, spettacoli veri, capaci di reggere il giudizio del pubblico. Da una quindicina d?anni a Milano c?è un gruppo di persone che della musicoterapia e dell?arteterapia hanno fatto uno strumento d?azione nel settore del disagio psichico, dell?handicap e dell?emarginazione. Sono i volontari e gli operatori de La Stravaganza, organizzazione musicoterapica di volontariato onlus. E la formula trovata funziona se si pensa che l?associazione ha proposto spettacoli con la ?s? maiuscola presentandosi davanti al pubblico del Teatro Valle di Roma, del Teatro della Tosse di Genova o del Piccolo di Milano. Dal 1996, sotto la guida del suo presidente, Denis Gaita, psichiatra, psicoanalista, musicoterapeuta e musicista, La Stravaganza ha sviluppato una serie di opere teatrali che hanno girato l?Italia e che nel 2003 ha visto gli artisti inaugurare con l?opera La Norma Traviata l?Anno europeo del disabili all?Europarlamento di Bruxelles. Un lavoro, ma anche una scommessa quella che viene portata avanti e che dà risultati concreti, non solo applausi. Come dimostrano le aumentate dimissioni dalle strutture sanitarie dei pazienti coinvolti, il dimezzarsi dei farmaci prescritti. Il metodo di lavoro prevede che il gruppo dei pazienti suggerisca tutte le associazioni di un testo-canovaccio che poi viene messo in musica e in rima da Denis Gaita. E in questo canovaccio si ritrova tutto un mondo. “Fellini sorriderebbe all?idea di un circo bizzarro in cui i cosiddetti normali sono al guinzaglio di un domatore, su sgabelli da belve, trattati a suon di frusta, mentre i cosiddetti ?pazzi? o ?handicappati? danno vita a un circo parallelo in cui la loro follia è consentita, divertente e commovente”. Sono le parole di Gaita per presentare l?ultimo spettacolo 8 e 3/4 che ha debuttato al Mazda Palace di Milano a dicembre del 2003 e che torna in scena a giugno di quest?anno, sempre nel capoluogo lombardo, al Teatro Nuovo. Commedia musicale molto circense e poco psichica, “con la partecipazione straordinaria di normali, feroci e pazzi domatori” recita la locandina dello spettacolo promosso dal progetto Itaca. Uno spettacolo che ha molto del grande Fellini presente in più di una citazione a partire dall?idea che il titolo 8 e 3/4 prolunga ironicamente di un quarto d?ora il film cult del maestro riminese: 8 e 1/2. E poi c?è il circo, quello di sempre, quello che, amato o no per o con i suoi cliché, tutti vivono in ogni giornata. Quando parlano di se stessi i volontari e gli operatori de La Stravaganza affermano di avere “obiettivi stravaganti”. E cioè, “dimostrare sul campo che lo stonato è un matto curabile, e viceversa, che il ?matto? è una strana specie di stonato, altrettanto suscettibile di una nuova intonazione”. Ed è per questo che l?associazione accoglie portatori di disagio psichico, psicofisico e sociale, forma operatori del disagio attraverso tirocini sul campo riuscendo a dimostrare sul campo le proprie tesi e non solo in discorsi o in pratiche terapeutiche, ma in un fare musicale e teatrale al quale collaborano soci e simpatizzanti e che, non ultimo, il pubblico ha mostrato di apprezzare. La Stravaganza, organizzazione musicoterapica di volontariato onlus opera a Milano tel. 338.2153974 La Stravaganza Lo spettacolo è in scena, martedì 8 giugno, al Teatro Nuovo, piazza San Babila a Milano


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