Cultura
Al cinema e in tv le donne rimangono la minoranza
Una ricerca della University of Southern California sviluppata in 11 Paesi rivela che solo 1/3 dei personaggi al cinema e in Tv sono donne. Rappresentate pochissimo le donne lavoratrici
Non solo veline, la televisione italiana non è l’unica ad avere qualche problema con la rappresentazione di genere. Ad affermarlo una ricerca pubblicata dalla University of Southern California (USC) che, analizzando la produzione cinematografica e televisiva in 11 Paesi, ha rivelato che solo 1/3 dei personaggi nelle serie tv e nei film è femminile. Lo studio, commissionato dal Geena Davis Institute on Gender in Media, l’organizzazione fondata dall’attrice premio Oscar Geena Davis, per promuovere la parità di genere nei media, e dalla Rockefeller Foundation, ha analizzato la produzione di film e serie tv in Australia, Brasile, Cina, Francia, India, Giappone, Russia, Sud Corea, Regno Unito e Stati Uniti.
“Si parla continuamente di pari opportunità ma la parità di genere non è stata raggiunta nemmeno nel mondo del cinema o della televisione. In nessuna parte del mondo.” Ha spiegato Yoobin Cha, ricercatrice di USC.
Dalla ricerca è emerso che, oltre ad essere poco presenti, le donne sono rappresentate pochissimo come professioniste, solo 22% dei personaggi femminili poi è rappresentato come lavoratore. I dati relativi al cinema e alla tv, sembrano essere lo specchio della condizione reale. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, le donne impegnate in ruoli di leadership sono circa il 17%, circa la stessa percentuale delle donne rappresentate dalla produzione cinematografica e televisiva in questi paesi.
“Abbiamo preso in considerazione alcuni dei Paesi più prolifici in termini di produzioni cinematografiche e televisive.” Ha spiegato la professoressa Stacy Smith, responsabile della ricerca. “I risultati dimostrano che non si tratta solo di un tema che riguarda lo spettacolo ma di un problema di rappresentazione delle donne e delle ragazze a livello globale”.
Secondo il Geena Davis Institute, porta avanti da anni la campagna per l’educazione dei bambini alle pari opportunità, See Jane, il cui motto è, if she can see it, she can be it, (letteralmente, se lo vede, lo può diventare), una corretta rappresentazione di genere è un presupposto fondamentale per abbattere gli stereotipi e incoraggiare le bambine ad avvicinarsi alle professionalità che rimangono ancora oggi più diffuse tra gli uomini.
“Il modo più efficace per incoraggiare le bambine e le ragazze ad entrare nei campi della scienza, dell’ingegneria e della tecnologia, è offrire modelli concreti.” Ha affermato in una nota Geena Davis, fondatrice e presidente dell’Istituto. “Il cinema e la televisione possono fare moltissimo in questo senso.”
Lo studio della University of Southern California è stato pubblicato pochi giorni dopo il lancio della campagna ONU He for She, volta ad abbattere le differenze di genere e combattere la violenza alle donne mobilitando attivamente anche gli uomini.
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