Economia
Al castello di Padernello l’impresa sociale è artistica
Nel Comune di Borgo San Giacomo in provincia di Brescia una vecchia reggia del Quattrocento è diventata un centro economico molto vitale
di Elena Bagalà
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/c7066605-8e0f-4e7b-9e23-22633f0774eb_large.jpg.jpeg)
L’esperienza del Castello di Padernello, situato nel Comune di Borgo San Giacomo nella provincia di Brescia, ci fornisce un modello esemplare in quanto a recupero e riqualificazione di un luogo storico e del suo patrimonio artistico e di come questo abbia agito da volano per l’intera economia della comunità in cui è inserito.
Il castello quattrocentesco, lasciato in uno stato di abbandono dagli anni sessanta che lo aveva portato a cadere in rovina, è stato acquistato dal Comune di Borgo San Giacomo per il 51% e per il 49% da una società di privati in quote indivise. Parallelamente è nata Nymphe Fondazione Castello di Padernello con lo scopo di ristrutturare e restaurare a livello architettonico il maniero e al contempo di portare avanti un’operazione di valorizzazione dal punto di vista artistico e culturale, impegnandosi anche a riacquistare le quote proprietarie.
Tutto questo ha messo in moto un circolo virtuoso in grado di coinvolgere attivamente la cittadinanza, la Fondazione si avvale in un solo dipendente e di un gran numero di volontari in prevalenza giovani, e di incentivare l’economia sociale e locale.
Attualmente il castello vanta 230 giorni all’anno di iniziative tra percorsi turistici ed eno-gastronomici, mostre, eventi legati al cinema e al teatro, è inoltre sede di una biblioteca, di una libreria e di archivi storici. È diventato il secondo presidio Slow Food della Lombardia ed è uno dei tanti Luoghi del Cuore del FAI.
Il Castello di Padernello, inserito nell'Archivio Generatività, è l’emblema di ciò che è possibile realizzare, partendo dal basso, scommettendo sul patrimonio artistico e culturale del nostro territorio, creando esperienze di rinascita e di integrazione tra passato e presente proiettandosi verso un futuro di nuove economie del buono e del bello.