Politica

Al bando profumi e detersivi?

L'Agenzia per la chimica dichira cancerogene sei sostanze. Tajani: «Industria sarà più sostenibile»

di Redazione

Sei sostanze chimiche cancerogene saranno progressivamente messe al bando nell’Ue nei prossimi tre o cinque anni. Saranno escluse solo quelle aziende che hanno ricevuto una speciale autorizzazione a usarle (il testo del provvedimento). È quanto ha deciso la Commissione europea,secondo il regolamento Reach (Registrazione, valutazione, autorizzazione delle sostanze chimiche) adottato nel 2006, e sulla base del lavoro affettuato dalla nuova Agenzia europea per le sostanze chimiche di Helsinki (Echa).

Le sei sostanze d’ora in poi vietate sono utilizzate in diversi settori, dal tessile ai rivestimenti per interni ed esterni. In particolare, il Musk xylene  è usato come fragranza nella produzione di deodoranti e detergenti, l’Mda come addensante per tubi e rivestimenti, l’Hbcdd come ritardante per fiamme in pannelli isolanti, veicoli e tessili, il Dehp e il Bbp come plastificante in rivestimenti per pavimenti, tetti, cavi, pelli artificiali, isolanti, vernici e inchiostri, mentre il Dbp come plastificante in rivestimenti per interni ed esterni e tessili. Secondo Bruxelles, queste sostanze sono «cancerogene, tossiche per la riproduzione o persistono nell’ambiente e si accumulano negli organismi viventi». Di conseguenza chi vuole vendere o usarle dovrà presentare richiesta all’Echa e dimostrare di avere adottato le necessarie misure di sicurezza per controllare i rischi o che i vantaggi per l’economia e la società sono maggiori dei rischi eventuali. Nel caso in cui siano utilizzabili sostanze o tecniche alternative dovrà essere presentato uno scadenzario per la sostituzione delle sostanze problematiche.

I nomi scientifici delle sostanze sono: il 5-ter-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene (musk xylene), il 4,4′-diamminodifenilmetano (Mda), l’esabromociclododecano (Hbcdd), il di(2-etilesil) ftalato (Dehp), lo ftalato benzilico butilico (Bbp) e lo ftalato dibutilico (Dbp). «La decisione odierna è un esempio dell’efficace attuazione di Reach e del modo in cui si possa combinare la sostenibilità con la competitività» ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile all’industria Antonio Tajani, sottolineando che «la decisione incoraggerà l’industria a sviluppare alternative e a promuovere l’innovazione».


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