Volontariato

aiuto, non ci sono più fondi. i csv rischiano di sparire

L'allarme di Lino Lacagnina

di Maurizio Regosa

I finanziamenti da parte delle fondazioni in Lombardia si ridurranno del 90%. A rischio vita e autonomia «Le risorse a disposizione dei Csv, l’anno prossimo, passeranno da 11 a 1 milione e 680mila euro»: anche se il tono della voce è pacato, quello di Lino Lacagnina, presidente del Coordinamento regionale dei Csv della Lombardia, è un grido d’allarme: «Il 2008, il cui Rapporto abbiamo di recente diffuso proprio tramite Vita, è stato l’ultimo anno in cui le risorse erano veramente funzionali agli obiettivi che ci eravamo preposti».
Vita: E in futuro?
Lino Lacagnina: La situazione è gravissima. Per il 2009 abbiamo 11 milioni per i 12 centri della Lombardia, compreso il Csv Monza e Brianza appena costituito. I guai verranno dopo. Nel 2010 passeremo a 1 milione e 680mila euro, quantomeno per il quindicesimo dei proventi delle fondazioni previsto dalla legge. Finora non abbiamo avuto problemi economici, quindi abbiamo realizzato moltissime iniziative: quasi 11mila e 500 consulenze, 524 corsi? Servizi resi soprattutto alle piccole organizzazioni di volontariato e dei quali si sono giunti riscontri positivi. Ora, invece, da un momento all’altro potremmo trovarci senza i Csv.
Vita: Cosa farete?
Lacagnina: Saremo costretti a ridurre le iniziative. I Csv esistono solo per fare un servizio al volontariato. Se quest’ultimo non li riconoscesse e facesse mancare il suo sostegno, non avrebbero motivo di esistere. L’impressione è che spesso questi servizi vengono dati per scontati.
Vita: Chiamerete il volontariato a mobilitarsi?
Lacagnina: Il volontariato è cresciuto anche grazie ai Csv. E questo contributo potrebbe essere ridimensionato. Noi vogliamo collaborare con le fondazioni: vogliamo che un matrimonio che poteva essere d’interesse diventi d’amore. Lo stesso con i Comitati di gestione, che talvolta vorrebbero dare un indirizzo, più che controllare. È chiaro che chi governa i Csv sono le organizzazioni di volontariato.
Vita: A quale mobilitazione pensa?
Lacagnina: Ci stiamo muovendo a livello provinciale, regionale e nazionale. Ogni Csv sta economizzando, come da accordi con i comitati di gestione. Però intendiamo anche difendere l’autonomia del volontariato, che non si compra nemmeno in un momento difficile. L’autonomia è fondamentale. E il Csv, servizio governato dal volontariato, fa parte di questa autonomia. In questo speriamo di trovare la solidarietà delle fondazioni e dei comitati di gestione. Crediamo molto nella alleanza fra questi soggetti, ovviamente nel rispetto dei ruoli. Serve il contributo di tutti.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.