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Aiuto mia figlia si spinella Genitori, parlare o punire?

Tossicodipendenza: si torna a discutere di giovani e droghe leggere

di Redazione

Mia figlia ha diciassette anni e da tre fa uso di spinelli. È una bella ragazza, intelligente, forse non troppo estroversa tuttavia ha un sacco di amici e amiche. Quando la scoprii, appunto tre anni or sono, tentai con lei di ragionare anche minacciando. Mai usate punizioni (in realtà non ricordo di averla mai punita per qualcosa). È servito a poco; forse il consumo è diminuito, siamo adesso intorno alle tre, quattro volte al mese. Oggi ho perso le staffe, riducendo d’un tratto quasi a zero la sua libertà ed autonomia, le ho vietato l’uso del cellulare, della carta di credito (la paghetta mensile), la facoltà di uscire di casa tutti i giorni. Ci sentiamo malissimo io personalmente mi vergogno anche; sia io e che mia moglie ci sentiamo come animali preistorici nonostante ciò speriamo di aver fatto bene. Vogliamo ora vedere se con un sistema restrittivo si possa ottenere un risultato. Ma il dubbio di sbagliare è fortissimo ed in questo momento mi sento vacillare ho paura di perdere mia figlia. Avremo fatto male, mi chiedo, tra l’altro? Quale possibilità vi è che mia figlia possa passare, ad esempio, ad una droga più seria? Spero molto in una sua risposta e intanto la ringrazio. F. T. (Ge) E-mail Risponde Riccardo C. Gatti Tanto per incominciare vorrei dirle subito una cosa: molti giovani dell’età di sua figlia utilizzano saltuariamente derivati della cannabis. In certi ambienti giovanili è diventato quasi normale farlo. Ciò, ovviamente, non significa che sia una buona cosa. Credo che sia giusto che voi manteniate le vostre posizioni; tuttavia mi sembra che…“vacillare” rispetto al fatto di perdere la figlia … suggerisce una situazione veramente “drammatica” che, probabilmente, non è proporzionata ad una situazione che, possiamo dirlo, appare non grave. D’altra parte non credo che possiate, nei prossimi mesi, mantenere vostra figlia in uno stato di reclusione oppure controllarla continuamente sottoponendola ad esami di laboratorio. Le possibilità che la ragazza passi ad una droga “più seria” sono statisticamente basse. Provate a parlare di più di queste cose (ovviamente se ci riuscite) senza paure particolari ma per comprendere e far comprendere. Penso, comunque, che i figli apprezzino i genitori che sanno porre delle regole e dei limiti, soprattutto quando lo fanno, come dire, a ragion veduta e sanno anche spiegare questa ragione.


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