Non profit

Aiuto, la mia ex è schizofrenica

Per assicurare al bambino uno sviluppo psicofisico armonico é necessario rivolgersi alle istituzioni competenti (di Barbara Ghiringhelli).

di Redazione

Sono un padre di un magnifico bambino di 5 anni. Lo scorso anno mi sono separato e la mia ex era già in terapia presso uno pischiatra. Qualche tempo fa ha avuto una crisi maniacale, era esaltata e da allora mio figlio ha iniziato a balbettare. Prima dell?estate lo pischiatra di mia moglie mi ha detto che lei è molto confusa e mi ha consigliato di stare lontano da lei, cercando di dare contemporaneamente a mio figlio quanto più affetto possibile. Alla mia idea di iniziare contro mia moglie delle azioni legali, il medico mi ha sconsigliato, visto che per lei potrebbero essere un evento drammatico dalle conseguenze non immaginabili. Oggi la mia ex moglie è molto disturbata, afferma di vedere l?aura delle persone, sostiene che io sono un dissociato mentale e che ho bisogno del dottore. Più volte in passato è sparita, sottraendo il minore e tenendolo lontano da me con l?aiuto dei suoi familiari. Io ovviamente sono molto preoccupato. Cosa posso fare per salvare mio figlio e non dargli altri traumi? Come mi devo comportare? La diagnosi che ha adesso la mia ex è di schizofrenia cronica. Il tribunale dei minori non può fare niente? Aspetto un vostro aiuto.

Lettera firmata

Caro amico, purtroppo la sua lettera non mi dà tutte le informazioni per poter capire la sua intera storia e degli elementi ho dovuto desumerli. Lei parla di ex moglie perciò deduco che suo figlio sia nato nell?ambito di un matrimonio, pertanto mi preme specificarle che in caso di scioglimento della relazione coniugale, anche per le questioni riguardanti i figli, il tribunale competente è l?ordinario e non il tribunale dei minori. Infatti, nel momento in cui dichiara la separazione, il tribunale si pronuncia anche sull?affidamento dei figli cercando di attuare una scelta in grado di soddisfare l?interesse morale e materiale di questi ultimi. Nella sua lettera non vi sono informazioni relative alla decisione del giudice, comunque, qualora tale scelta sia andata nella direzione della madre, deve sapere che nel caso lei ritenga pregiudizievole per suo figlio la condotta della sua ex moglie può rivolgersi al giudice per chiedere una rivalutazione della situazione. Se invece il bambino è stato affidato a lei, cosa che evidenzierebbe già una valutazione del disagio di sua moglie, alla quale è stato riconosciuto un diritto di visita, lei può rivolgersi al giudice riportando gli eventi di sottrazione del figlio (mancato ritorno o rispetto dei tempi del diritto di visita) che, soprattutto se vissuti nelle modalità da lei descritte (segregazione), sono traumi per il bambino. In tale clima di preoccupazione rispetto alla salute della sua ex-moglie e di tensione relazionale tra voi genitori che non vi permette uno svolgimento sereno e un reciproco rispetto del vostro ruolo genitoriale, per assicurare a suo figlio quell?armonico sviluppo psicofisico che gli spetta e che anche lei vuole garantirgli, credo sia necessario che vi facciate aiutare dalle istituzioni e dalle professionalità competenti (servizi sociali, tribunale) confidando in una decisione in merito all?affidamento che terrà conto della maggiore idoneità da un punto di vista materiale, psicologico e affettivo dell?uno o dell?altro genitore.

Barbara Ghiringhelli

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.