Famiglia

Aiutiamo la missione di padre Ugo

Una lettera disperata del fondatore dell’Operazione Mato Grosso

di Redazione

Aiutateci ad accogliere il grido di aiuto di padre Ugo de Censi, 74 anni, missionario salesiano in Perù (della cui opera di carità verso i poveri campesinos avete parlato nel numero di luglio/agosto 1996). Chiediamo ai vostri lettori, e nostri amici, di contribuire alla raccolta di tende, coperte, medicinali (antibiotici, farmaci contro la dissenteria, disinfettanti per l?acqua) e viveri (latte in polvere, riso, pasta, zucchero, scatolame) da destinare alle popolazioni alluvionate dal fenomeno meteorologico di ?el Nino?. A tale proposito riportiamo alcuni passi della lunga lettera disperata che lo stesso don Ugo ha inviato dalla sua missione sulle Ande a 3000 metri di altezza, ad uno dei volontari del Movimento di cui egli stesso è fondatore e da più di vent?anni Padre Spirituale: l?Operazione Mato Grosso. Ecco la lettera: carissimo, ho bisogno che tu mi aiuti in questo momento di grande urgenza e pericolo. Le piogge ininterrotte da due mesi hanno già distrutto i due terzi del raccolto di patate che è il nutrimento principale della nostra gente delle Ande. Cinque giorni fa il Rio Chacas si è spaventosamente trasformato in un serpente ciclopico di fango, pietre, alberi travolgendo ciò che incontrava. Ha divorato in poche ore un migliaio di ettari di coltivazioni, ha distrutto case, ha sradicato totalmente la nostra centrale elettrica nuova che ci era costata dieci anni di lavoro, ha portato via tutti i ponti. Se continuiamo così (le previsioni sono che avremo piogge fino a maggio – poveri noi!) perderemo il mais e il trigo (frumento) che sono gli altri due prodotti agricoli più importanti. Già vivo la paura di questa carestia. Come affrontarla? La gente – lo sai – verrà tutta alla Parrocchia sicura di trovare ascolto e di ricevere un aiuto. Io sono preoccupatissimo. Ormai i viveri che le grandi Istituzioni offrono sono per quelli che ?producono?. Questa ingiuria alle persone già percosse da una disgrazia o semplicemente maltrattate dagli anni, la trovo scritta e praticata da ?Istituzioni Umanitarie?. Vedere ridicolizzata e bandita la carità cristiana (a volte anche dai religiosi e dai cristiani) è per me un grande dolore. Mi dà sofferenza e rabbia questa indifferenza di chi ha la dispensa piena, di chi può permettersi di comprare ciò che vuole e di chi riceve uno stipendio grasso, parlando di giustizia e distribuendo le eccedenze di mercato. Davvero io soffro. Ti ho scritto perchè tu possa conoscere la necessità urgentissima che abbiamo di tende (almeno un centinaio) e coperte (2000 o 3000). Tutti i nostri ragazzi italiani e peruviani sono impegnati. Siamo in un grande guaio. Non so più cosa dire. Faccio quello che posso. Ciao. Baci P. Hugo, Chacas, 10/2/98 Se desiderate aiutare Padre Hugo potete rivolgervi a: Amici Operazione Mato Grosso, Centro di Raccolta Aiuti (Faenza) Tel. e fax 0543-84700 Cell. 0337-201467 c/c bancario n. 393/6 su Ag. 2 (Forlì) C.R. di Imola – ABI 6185 – CAB 13201; c/c bancario n. 1670/21 Credito Artigiano – Milano Stelline – ABI 3512 – CAB 1614; c/c postale n. 11908480. Tutti i conti correnti vanno intestati a ?Associazione Don Bosco 3A?, causale: ?Offerte per le popolazioni alluvionate delle Ande del Perù?. ci ha molto colpito la trasmissione televisiva ?Mi manda Raitre? dello scorso 4 marzo nella parte in cui raccontava il mancato inserimento di due bambini disabili in una scuola. Una trasmissione che ci ha ancor più convinti, come Associazione, che le amministrazioni locali non sono in grado di accogliere né la lettera né lo spirito della legge Turco sui minori. Il caso raccontato non è un?eccezione ma è emblematico di una situazione diffusa anche nelle regioni più avanzate. I finaziamenti della legge Turco sui minori si apprestano ad essere divisi secondo le logiche e il peso delle appartenenze politiche dei vari Assessori piuttosto che in ragione della dote di situazioni problematiche dei rispettivi comuni. Intorno alla legge e alle sue buone intenzioni girano sciacalli che vi lucreranno visibilità politica o rendite di posizione con operazioni di pura facciata e senza alcuna ricaduta sul disagio reale dei bambini. Per questo la nostra Associazione ha scritto anche al ministro Livia Turco chiedendo estrema vigilanza e attenzione a non penalizzare i bambini bisognosi che oltre ad aver avuto la sciagura di amministratori disonesti in passato si troveranno a non poter godere i vantaggi della nuova legge perché i finaziamenti andranno in direzione opposta a quella dei bisogni. Maria Adamo, As. Osteogenesi. Imperfetta Gentili redattori, continuo a leggere con grande passione il vostro settimanale. Ritengo dovere esprimere un mio giudizio: è un mezzo indispensabile per la categoria dei più sfortunati in quanto a volte una scrupolosa lettura e informazione che voi date può aiutare anche a risolvere problemi uscendo da situazioni altrimenti invalicabili: chi ha intenzione di aiutare gli sfortunati ha poi una grande ambizione, secondo me, quella di far mettere in contatto il singolo con l?associazione a cui poter far riferimento la quale ha avuto un suo momento felice e ha preso le redini in quel determinato ambito regionale o nazionale. Certo ogni associazione che voi puntualmente inserite nella rubrica ?carte d?identità? ha la sua valenza e il grado di tutela riservato specificatamente a quella categoria, e all?ambito territoriale in cui opera. Se devo risolvere un problema relativo all?assistenza detenuti, ad esempio potrò contattare l?associazione da voi menzionata nel n. 5 del 6 febbraio (ass. Vita nuova). Per far sì che il settimanale possa diventare un archivio sempre aggiornato vi proporrei quanto segue: dividere la pagina ventiquattro in quattro parti inserendo a turno tutte le associazioni in un ordine che possa nell?arco di un biennio menzionarle tutte, da costituire un archivio di facile consultazione. Sarebbe questo un incentivo in più ad acquistare la rivista e, per chi non vuole perdere l?articolo della pagina ventitré, metterci una bella pubblicità che potrebbe far diminuire il costo della stessa. Giuseppe Lacertosa cara redazione,sono una fedele e attenta lettrice di Vita, e vorrei innanzitutto complimentarmi con Voi per l?opera di approfondimento e sensibilizzazione che svolgete sui temi di grande attualità. Il Vostro settimanale, oltre che un prezioso strumento d?informazione sociale, rappresenta un utilissimo punto di contatto fra i diversi segmenti della società, ed è per tale motivo che ho deciso di rivolgermi a Voi. Stefania Zorzi


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