Volontariato

Aiuti veri, senza ipocrisia

Il nostro governo stanzia 10 miliardi, ma non accenna a cancellare il debito estero del Paese colpito dalla più grave calamità di tutti i tempi.

di Redazione

Si mobilita la solidarietà italiana per soccorrere la popolazione del Mozambico flagellata dalla più grave inondazione di tutti i tempi. Un milione di sfollati e un numero imprecisato di morti, che potrebbe crescere sia per le cattive condizioni del tempo (si teme l?arrivo di nuovi cicloni) sia per la scarsità di mezzi di soccorso a disposizione del governo di Maputo. Il deflusso delle acque infatti è ancora lontano, e ora si teme anche un nuovo ciclone. Nella capitale Maputo sono stati allestiti centri per il trattamento del colera, ma sono già stati segnalati casi di tifo e malaria. È chiaro che il Mozambico non può farcela da solo: nei giorni scorsi anche il segretario generale dell?Onu, Kofi Anna, ha stimolato l?occidente ad aiutare il Paese africano, dicendo: «Possiamo fare di più». Per questo noi segnaliamo le richieste di aiuto di cooperanti e missionari italiani presenti sul posto, che fanno appello al nostro sostegno per ricevere contributi. Padre Amadio e fratel Pietro, ad esempio, missionari della Consolata, scrivono da Inhambane: «Siamo isolati dal resto del Paese. Ogni angolo della Missione è affollatissimo di gente di ogni età: stiamo cercando di sfamare come possiamo queste persone. Al vedere tutto questo ci viene un nodo alla gola». Anche Aifo, Associazione Amici di Raoul Follerau, è presente dal 1981 in Mozambico con progetti di sostegno sanitario. Ecco cosa scrive il dottor Nicola Catalini, capoprogetto per la zona di Maputo: «Nella città di Matola 4000 persone hanno perso la casa con ogni loro bene e altri 10 mila hanno le case e i campi completamente inondati». E dall?Oms, Organizzazione mondiale della Sanità arrivano le drammatiche stime dell?emergenza sanitaria: 44 mila bambini sfollati con meno di 5 anni, 11.200 donne incinte di cui 3400 vicine al parto. Anche Manitese, presente nel Paese dal 1970, lancia un appello: i 50 progetti di cooperazione in corso infatti sono stati gravemente compromessi e ora si stima ci vorranno anni per riportare la situazione com?era solo un mese fa. Uscito nel 1992 da 17 anni di una guerra civile devastante, il Mozambico è uno dei paesi più poveri del mondo. L?Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo lo classifica al 167° posto su 174 Paesi. Circa il 60% della popolazione, ancora prima dell?alluvione, viveva in uno stato di povertà assoluta. Il Mozambico è anche una delle nazioni più indebitate del mondo: in particolare detiene il triste primato africano per il peggior rapporto tra debito estero e Pil (443%). L?Italia ha deciso di stanziare 10 miliardi per gli aiuti immediati, e il presidente Ciampi ha inviato un messaggio al presidente mozambicano Chissano in cui dice testualmente che «è in circostanze come questa che i forti vincoli di amicizia e collaborazione che ci uniscono ci fanno sentire ancora più vicini». Ma non dimentichiamo che il nostro Paese non ha ancora cancellato né ridotto i propri crediti nei confronti del Mozambico, e anzi l?anno scorso ha preteso da esso la restituzione di 220 miliardi di prestito. Un motivo in più per superare l?ipocrisia e aiutare i volontari vicini alla popolazione, senza condizioni. Ecco gli indirizzi: Aifo, tel. 051. 433402; per contributi, ccp 7484 intestato a Aifo, via Borselli 4/6, 40135 Bologna. Missionari della Consolata, telefono 011.4400400, ccp 209106 intestato a Missioni Consolata, c.so Ferrucci 14 Torino, con causale ?emergenza Mozambico?. ManiTese, tel. 02.4075165, ccp 291278 intestato a Manitese, p.le Gambara 7/9 Milano, causale ?emergenza Mozambico?, Croce Rossa Italiana, ccp 300004 intestato a CRI, viale Toscana 12, 00100, Roma.


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