Mondo

Aiuti: L’umanitario con le stellette

La dottrina Bush: Gli stessi uomini che ora stanno distruggendo il Paese, sono quelli chiamati a portare il primo soccorso e a organizzare domani la ricostruzione

di Carlotta Jesi

Chi non lavora per l?Onu o per la Croce Rossa, in Iraq entra con un pass a stelle e strisce o non entra. È la prima regola del peacekeeping secondo Bush: la nuova dottrina umanitaria redatta e imposta dal Pentagono alla società civile internazionale che attende di entrare in Iraq dalla Giordania e dal Kuwait. Invano: le ong che non accettano il lasciapassare distribuito in Kuwait dall?Humanitarian Operation Centre americano, e con esso di agire solo nelle zone controllate dal suo esercito, non possono entrare in azione. E la neutralità imposta a cooperanti e volontari dalla Convenzione di Ginevra? E Blair che farà? Domanda inutile. Secondo la dottrina di Bush, il problema non sussiste: la gestione dell?Iraq post Saddam e delle operazioni umanitarie di cui avrà bisogno sono la stessa cosa. Difatti a occuparsene saranno lo stesso ente, l?Office of Reconstruction and Humanitarian Assistance che dipende dal ministero della Difesa americana, e la stessa persona, Jay Garner. Un ex generale in pensione che già dalla metà di marzo si trova in Kuwait col doppio incarico di coordinare le operazioni di aiuto ai civili iracheni e di selezionare l?esecutivo incaricato di governare l?Iraq una volta sconfitto Saddam. Esecutivo che, rivela il New York Times, sarà composto da 23 ministeri diretti da ex ambasciatori americani, nella maggior parte dei casi già nominati e già trasferiti in Kuwait. E l?Onu? E i suoi peacekeeper? La comunità internazionale insorge. Tony Blair dichiara ai media inglesi di essere deluso da Bush e il Commissario europeo Poul Nielson rifiuta sdegnato di collaborare con gli Usa. Peccato che la loro reazione, a lungo sollecitata dalla società civile, arrivi con oltre un mese di ritardo dalla costituzione dell?Office of Reconstruction and Humanitarian Assistance. Ordinata da Bush, e annunciata sul sito della Casa Bianca, già il 20 gennaio. Peccato che il premier inglese abbia scoperto, o forse fatto finta di scoprire, i piani del suo alleato dopo che gli attivisti del sito www.corpwatch.org hanno denunciato che fino a poche settimane prima della guerra Garner era il numero uno della SY Coleman. Una divisione dell?azienda L-3 Communication che fornisce agli Usa i sistemi di intercettazione dei missili usati in questa guerra. Inutile parlare di conflitto d?interessi: il Pentagono liquida la faccenda dicendo che Garner è stato scelto perché nel 1991 ha partecipato a operazioni umanitarie nel nord dell?Iraq. Qui base Exxon… Soldati americani che quando c?è da combattere combattono e quando c?è da distribuire cibo lo fanno. Battaglioni che alternano la divisa a pantaloni e maglietta color kaki, già visti in azione in Afghanistan. Magari tra loro ci sono anche quelli della 101a Airbone Division che hanno chiamato due loro campi di rifornimento nel deserto Forward Operating Base Exxon e Forward Operation Base Shell… Comprensibili dunque le critiche delle ong, da Medici senza frontiere a Oxfam, a Christian Aid, preoccupate per la confusione di ruoli tra soldati e operatori umanitari che, invece di essere neutrali, appoggiano il governo centrale. Conflitto di interessi? Il maggiore Greg Liska, al comando dei Civil affair corps a Kandahar, ha dichiarato al quotidiano americano Christian Science Monitor che non è affatto così: “Stabiliamo di cosa c?è bisogno e aiutiamo a costruire scuole, pozzi e case”. Opere pie di cui gli afghani non sembrano essere particolarmente contenti: nelle province di Paktia e Wardak, due scuole costruite dai Corpi civili di Bush sono state bruciate e rase al suolo mettendo in crisi il lavoro del personale delle ong e delle agenzie Onu impegnate sul campo ma apparentate agli americani. Info: Gesti non parole Per supportare l?azione umanitaria in Iraq, ecco riferimenti postali e bancari: Caritas: causale ?Emergenza in Iraq?, c/c postale n. 347013 e c/c bancario n. 5000X34, Abi 05696 – Cab 03202 Banca popolare di Sondrio, Ag. Roma 2 Un ponte per: c/c postale n. 507020 e c/c bancario n. 108080, Abi 05018 -Cab 03200 presso Banca Etica Terre des hommes: causale ?Progetto Bagdad?, c/c postale 321208, c/c bancario 10303 S – Banca AntonVeneta Ag. 22 Milano Croce Rossa Internazionale: : donazioni online dal sito: International Committee of the Red Cross Save the children: causale ?Emergenza Iraq? c/c postale n. 43019207 c/c bancario n. 60002707, Abi 03223, Cab 03211 – Banca Unicredit


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