Politica
Aiuti allo sviluppo: Usa primi, Italia ultima
Gli Usa tornano a essere primi donatori secondo l'Ocse ma con un rapporto risibile rispetto al Pil. Italia allo 0,14%. Crolla il Giappone. Solo pochi Paesi Ue fedeli allo 0,7%
Aiuti alla sviluppo: sono gli americani i maggiori donatori del 2001. Lo rivela l’Ocse in un rapporto reso noto il 13 maggio. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, l’Official development assistance (Oda) netto è rimasto stabile lo scorso anno.
Gli aumenti di donazioni da parte degli Usa e di molti stati europei compensano infatti la sensibile diminuzioni degli aiuti da parte del Giappone. L’Italia registra 1.493 milioni di dollari in aiuti pari allo 0,14% del Pil: il peggior risultato in Europa (la Grecia ci sopravanza per pochi punti 0,19%).
Mediamente, tenendo come riferimento il prodotto interno lordo, la percentuale non cambia molto: si stabilizza infatti intorno allo 0,22% (era dello 0,33% dieci anni fa).
In dollari, l’aiuto complessivo da parte dei Paesi donatori ha raggiunto quota 51,4.
Una caduta rispetto al 2000, quando si registrarono 53,7 miliardi che l’Ocse imputa, in parte, a perdite nel cambio fra dollaro e alcune divise di Paesi donatori.
Nel dettaglio, gli Usa hanno donato 10,9 miliardi di dollari (primo donatore al mondo per la prima volta dal 1992). Complessivamente, gli Usa passano dallo 0,10% allo 0,11% del loro Pil: un rapporto che continua a rimanere debolissimo.
La lista si allunga con i Giapponesi (9,7 miliardi), la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, e l’Olanda, all’interno dell’Europa che contribuisce per 26 miliardi. Danimarca, Norvagia, Olanda e Lussemburgo sono i soli che continuano a rispettare l’impegno di aiuti che raggiungano l’0,7% del Pil.
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