Formazione

Aiuti alle imprese: in Italia l’1% del Pil

Una statistica Ue promuove l'Italia

di Redazione

In Italia la quota di aiuti pubblici alle aziende e’ sotto la media europea e risulta inferiore a quella di Germania e Francia. Fra i grandi paesi, solo la Gran Bretagna dedica alle sue imprese una percentuale di Pil inferiore a quella italiana. E’ quanto emerge dal piu’ recente quadro comparato degli aiuti di stato pubblicato oggi dalla Commissione europea e relativo al 2000. In tutta l’Unione europea, in quell’anno sono stati concessi aiuti pubblici per 82,4 miliardi di euro, pari allo 0,99% del prodotto interno lordo (Pil) complessivo e inflessione rispetto al 1996, quando i sostegni corrisposero a 105 miliardi di euro. In termini assoluti, nel 2000 l’ammontare maggiore e’ stato elargito dalla Germania (25,0 miliardi di euro), seguita da Francia (15,7 miliardi) e Italia, dove gli aiuti pubblici sono ammontati a 10,4 miliardi di euro. In termini relativi, ossia in rapporto al Pil, che e’ poi il dato meglio comparabile, la quota minore di aiuti e’ stata concessa alle sue imprese dalla Gran Bretagna (0,46%, pari a 6,5 miliardi di euro). Con una percentuale dello 0,92, l’Italia si e’ dimostrata in linea con gli orientamenti europei che puntano ad una riduzione di questo tipo di sostegni alla produzione (oltre alla Gran Bretagna, hanno fatto meglio di Roma solo Svezia e Grecia con, rispettivamente, lo 0,75 e lo 0,89%). Germania e Francia hanno avuto invece quote ben superiori: rispettivamente 1,23 e 1,13%. Il quadro, detto ”scoreboard” o ‘tabellone’, punta a rendere chiaramente visibile quali stati riducono questo tipo di aiuti che, ha sottolineato in un comunicato il Commissario europeo alla concorrenza Mario Monti, ”distorcono notevolmente la concorrenza nel mercato interno”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA