Non profit
Airc: 75 milioni per l’oncologia molecolare
In Italia mai un bando di questa portata
«Tra le tante considerazioni la principale che va fatta in questa sede è che essere qui è la dimostrazione che il 5 per mille funziona». Così Piero Sierra, presidente di Airc, ha aperto la presentazione con cui l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro da il via al “Programma Speciale di Oncologia Molecolare Clinica”. Finanziato con la raccolta del 5 per mille è il primo caso italiano in cui vengono proposti programmi a lunga durata (5 anni) di queste dimensioni.
Il bando è stato lanciato lo scorso 16 settembre che prevedeva infatti l’attivazione di cinque programmi mirati alla messa a punto di procedure cliniche di reale beneficio per il paziente. Il finanziamento globale è compreso tra i 50 e 75 milioni di euro, suddiviso sulle cinque ricerche sulla base delle esigenze contenute nelle singole richieste.
A distanza di sette mesi, sono stati selezionati i programmi e i rispettivi ricercatori guida: Federico Caligaris-Cappio, Paolo Comoglio, Roberto Foà, Alessandro Massimo Gianni e Alessandro Vannucchi. In totale coordineranno il lavoro di 464 persone tra clinici e ricercatori.
Anche la selezione è stata molto particolare. L’onere è stato affidato ad una commissione di 18 revisori stranieri. Si tratta di clinici e ricercatori di base, top leader nel campo dell’oncologia, che rappresentano le più autorevoli istituzioni oncologiche mondiali. Il processo di valutazione si è svolto in più tappe. I revisori hanno fatto una prima selezione sulle 30 proposte preliminari ricevute da Airc a novembre 2009, restringendo la competizione a 11 candidati che hanno quindi presentato un programma completo a febbraio 2010. «I programmi sono stati giudicati di alto livello scientifico e i revisori hanno anche espresso un commento sulla straordinaria qualità dei gruppi di ricerca italiani» ha sottolineato la direttrice di Airc Maria Ines Colnaghi. «Siamo stati profondamente impressionati dalla qualità delle proposte e dalla loro potenzialità di migliorare le cure dei malati di cancro», Robert Bast, vice presidente della ricerca traslazionale del M. D. Anderson Cancer Center di Houston in Texas nonchè coordinatore della Commissione dei revisori «I numerosi programmi da noi selezionati attestano l’eccellenza della ricerca traslazionale italiana sul cancro».
A quanto pare dunque la ricerca oncologia italiana è al passo con i centri più all’avanguardia e questa possibilità, che l’Airc ha creato, permette di rimanere al passo con un lavoro durevole nel tempo, mirata e di primo piano dal punto di vista scientifico.
Come ha sottolineato Alberto Costa, direttore di Scuola Europea di Oncologia, «è una grande possibilità per la ricerca ma sopratutto per i giovani a cui finalmente potremo proporre una ricerca retribuita e stabile.
Non si tratta più di un semplice sostegno. Da oggi Airc investe nella ricerca.
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