Politica

Air France contro rimpatrio forzato di un omosessuale camerunense

In Camerun l'omosessualità un reato. Un clandestino gay salvato dai piloti di Air France

di Joshua Massarenti

Solitamente accusate di ‘complicità’ dal mondo associativo per la loro disponibilità a collaborare con le forze dell’ordine europee quando si tratta di rimpatriare con la forza gli immigrati africani in situazione irregolare, questa volta le compagnie aree si illustrano per la loro sensibilità nei confronti dei clandestini.

In realtà ci riferiamo a una compagnia aerea, Air France, e soprattutto ad alcuni suoi piloti che, per la terza volta consecutiva, hanno salvato la pelle di Joseph Kaute, un omosessuale originario del Camerun sbarcato in Gran Bretagna nel novembre 2010 dopo essere arrestato due volte nel suo paese. In Camerun, l’omosessualità è considerata un delitto che prevede fino a cinque anni di carcere. Per sfuggire alle persecuzioni delle autorità camerunensi, Kaute è scappato in Europa per chiedere lo status di rifugiato. Ma il Regno di Sua Maestà Elisabetta II non ha mai accolto la sua richiesta, anzi per tre volte ha tentato di rispedirlo in Camerun.

Ma tra Londra e Yaounde si sono interposti i piloti di Air France. Ieri il sito Air Journal ha rivelato che il 5 agosto scorso un comandante della compagnia aerea francese si è rifiutata di portare a bordo Kaute, sostenendo che la sua presenza poteva minacciare la sicurezza degli altri passeggeri. La decisione ha ricevuto il pieno sostegno delle associazioni che difendono l’omosessuale camerunense. Essendo l’autorità del comandante incontestabile agli occhi delle leggi internazionali dell’aviazione, il richiedente di asilo è riuscito a scampare per miracolo al terzo tentativo di espulsione da parte delle autorità britanniche dal mese di giugno.

“Air France si è rifiutata di farmi salire a bordo. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato” ha dichiarato Kaute al sito Uk Gay News. Ma il suo non è un caso isolato. Un altro omosessuale camerunense è riuscito a ottenere l’asilo in Francia per via delle persecuzioni subite in madrepatria.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.