Politica

Aifo contesta risoluzione su ammalati di lebbra

In un passaggio viene giudicato ammissibile l'isolamento temporaneo delle persone ammalate

di Emanuela Citterio

Il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHRC) ha recentemente approvato una risoluzione per l’eliminazione della discriminazione nei confronti delle persone colpite dalla lebbra e dei loro familiari. Tale risoluzione ha sollevato molte controversie in merito a un passaggio in cui viene giudicato ammissibile l’isolamento delle persone affette da lebbra come misura temporanea se necessario per la salute pubblica.

«L’isolamento della persona colpita dalla lebbra è contrario alle strategie dell’OMS per il controllo della lebbra» si legge in un comunicato di AIFO, organizzazione non governativa di cooperazione sanitaria internazionale, partner ufficiale dell’OMS. Tenuto conto delle strategie dell’OMS, il Presidente AIFO, dott. Francesco Colizzi, ha dichiarato che l’affermazione di una ammissibilità dell’isolamento, sia pur temporaneo, delle persone affette dalla lebbra è «contraria ai diritti umani e lesiva della dignità della persona». «Infatti, dopo la diagnosi e l’inizio delle cure, la lebbra non costituisce alcun pericolo per la salute pubblica, e pertanto qualunque misura di isolamento della persona colpita appare del tutto ingiustificata» afferma Colizzi.

Il Presidente AIFO ha espresso il proprio sconcerto in merito al fatto che una risoluzione delle Nazioni Unite, che dovrebbe tutelare i diritti umani delle persone colpite dalla lebbra, finisca invece per avallare una misura discriminatoria e lesiva della dignità umana.

AIFO pertanto si unisce all’associazione IDEA, che riunisce le persone colpite dalla lebbra di tutto il mondo, nel protestare contro questo passaggio controverso della Risoluzione, e chiede l’immediata modifica della Risoluzione sulla base delle indicazioni che IDEA ha presentato all’UNHRC, consultabili in allegato.

Infine, AIFO, insieme con IDEA e ILEP (Federazione degli organismi antilebbra), ha chiesto, con una lettera ufficiale, all’Ambasciatore Caracciolo Di Vietri, Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, di non votare tale risoluzione in occasione del prossimo voto di approvazione da parte dell’ONU.

«L’appello per la modifica della Risoluzione dell’UNHRC si inserisce nel solco del comune impegno per la tutela dei diritti umani delle persone colpite dalla lebbra, che caratterizzò l’opera di persone come Raoul Follereau e Padre Damiano De Veuster» conclude il comunicato di AIFO. «Quest’ultimo sarà canonizzato dalla Chiesa cattolica il prossimo 11 ottobre p.v. L’AIFO festeggerà la sua canonizzazione con una serie di iniziative che porranno al centro dell’attenzione la questione dei diritti umani».

Chi è AIFO

L’AIFO è una Organizzazione non governativa di cooperazione sanitaria internazionale, partner ufficiale dell’OMS. È presente in 25 paesi dell’Africa, Asia e America del Sud, con 78 Progetti di Cooperazione Sanitaria. L’AIFO si ispira al messaggio di giustizia e di amore di Raoul Follereau. All’estero AIFO gestisce progetti di cura e controllo della lebbra e di sanità di base; progetti in favore delle persone con disabilità, utilizzando le strategie della Riabilitazione su Base Comunitaria; iniziative in favore dell’infanzia. Tutte le iniziative promosse all’estero tendono all’autosviluppo, con particolare attenzione alla sostenibilità. In Italia AIFO conduce campagne di opinione e realizza attività di informazione e di educazione allo sviluppo. Nei progetti AIFO sono curati circa il 10% di tutti i malati di lebbra del mondo.


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