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Aids – Tbc, spezzate la catena

Parla l'ex presidente del Portogallo: «Queste pandemie sono strettamente connesse tra loro. Inutile combatterle separatemente».

di Joshua Massarenti

«Senza una risposta forte contro la tubercolosi, la lotta all?Aids resta una battaglia persa in partenza». Ne è convinto Jorge Sampaio, ex presidente del Portogallo nominato nel maggio 2006 inviato speciale delle Nazioni Unite per la lotta contro la tubercolosi. Una prima assoluta che, a detta del diretto interessato, «segna un risveglio evidente da parte della comunità internazionale nei confronti di una pandemia troppo a lungo ignorata». Male. «In realtà», ammonisce Sampaio in questa intervista esclusiva rilasciata a Vita, «tubercolosi e Aids sono due pandemie che si alimentano a vicenda, due facce della stessa medaglia ».

Vita: Scusi presidente, ma che c?entra la tubercolosi con l?Aids?
Jorge Sampaio: Se le Nazioni Unite hanno istituito nel 2001 un Fondo globale per la lotta contro l?Aids, la tubercolosi e la malaria, un motivo ci sarà. È bene mettersi in testa che queste tre pandemie sono strettamente connesse fra loro e che lottare contro una di esse senza prendere in considerazione le altre mette in scacco qualsiasi tipo di intervento. L?Oms calcola che dei due milioni di persone uccise dalla tubercolosi, il 15% risulta infetto dall?Hiv. E non è un caso. La tubercolosi è l?unica malattia infettiva che una persona sieropositiva può trasmettere ad altri. Viceversa, la tbc rappresenta il 13% delle cause di decesso tra le persone colpite dall?Aids. Purtroppo, siamo di fronte a una crescita drammatica dei casi di coinfezione Aids/tubercolosi. Il fenomeno è preoccupante perché rende la tubercolosi molto più resistente ai farmaci.

Vita: In quali aree geografiche intende intensificare la lotta contro la tubercolosi?
Sampaio: Credo che insieme al Sud-Est asiatico, l?Africa sia il continente su cui ci dobbiamo maggiormente impegnare. Non è possibile che all?alba del XXI secolo la tubercolosi, per cui esiste un farmaco di cura a basso costo, mieta così tante vittime…

Vita: Quali strategie si devono adottare per combattere la pandemia?
Sampaio: Ènecessario estendere l?accesso ai farmaci e alle cure della malattia, rafforzare le strutture sanitarie dei Paesi più colpiti dalla tubercolosi e dall?Aids, il che implica sforzi maggiori sulla formazione e i salari del personale medico che dall?Africa tendono a fuggire per paghe e condizioni di lavoro molto precarie. Inoltre, le campagne di prevenzione comuni Aids-tbc saranno determinanti ai fini dei nostri obiettivi.

Vita: Intanto nelle casse mancano 31 miliardi di dollari?
Sampaio: Si tratta di un?emergenza finanziaria. La lotta contro la tbc non può aspettare. Da qui al 2015 il piano Stop alla tubercolosi intende salvare la vita a oltre 14 milioni di esseri umani, tre milioni dei quali saranno colpiti dall?Hiv. Di questo passo, sarà dura. Mi congratulo per l?apporto di finanziatori privati come la Fondazione Gates (nel gennaio 2006 ha donato 600 milioni di dollari in favore della lotta alla tbc, ndr). Dal mondo della filantropia giungono segnali estremamente positivi. Ma non basta. La sconfitta della tubercolosi passa per un impegno molto più forte dei governi.

www.stoptb.org

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