Salute

Aids, sono 120mila gli italiani malati o sieropositivi

Il 40% dei casi di infezione si registra tra eterosessuali, il 35% tra tossicodipendenti e 20% tra omo e bisex.

di Stefano Arduini

Sono 120mila gli italiani che devono fare i conti con l’Aids, tra sieropositivi e malati. E ogni anno le nuove infezioni sono circa 3.500-4.000 (35% tra le donne e 20% tra gli stranieri). Un rallentamento rispetto agli esordi della malattia (nel 1986 erano tra i 14.000 e i 18.000 i nuovi casi). La fotografia dell’Aids proviene dai dati dell’Istituto superiore di sanita’, che monitora costantemente la situazione. Con il passare degli anni e’ aumentata l’eta’ media della diagnosi: 40 anni per gli uomini e 38 per le donne. Un fenomeno spiegato essenzialmente con la diminuzione dei casi tra i tossicodipendenti e l’aumento di quelli dovuti a trasmissione sessuale. Questa trasformazione ha spostato anche il bersaglio preferito del virus. Se all’inizio erano tossicodipendenti e omossessuali le persone maggiormente infettate, oggi il 40% dei casi di infezione si registra tra eterosessuali, il 35% tra tossicodipendenti e 20% tra omo e bisex. Nella geografia della malattia primeggiano il Lazio e la Lombardia con 5 casi ogni 100mila abitanti. Seguono Liguria (4), Emilia Romagna (3,7), Toscana e Valle d’Aosta (3). Infine e’ allarme carceri: nei penitenziari italiani la prevalenza della malattia e’ 10 volte superiore a quanto avviene nella popolazione generale.


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