Salute
Aids: Sonia Gandhi, India pronta per sfida farmaci generici
L'India e' pronta ad accogliere la sfida dei farmaci generici e stanno per partire i primi programmi governativi per le terapie. Lo ha detto oggi a Bangkok Sonia Gandhi
di Redazione
L’India e’ pronta ad accogliere la sfida dei farmaci generici e stanno per partire i primi programmi governativi per le terapie. Lo ha detto oggi a Bangkok Sonia Gandhi, partecipando alla cerimonia di chiusura della conferenza mondiale sull’Aids. ”Molte aziende indiane hanno ottenuto il riconoscimento per lo sviluppo di farmaci generici poco costosi”, ha aggiunto la presidente del partito Indian National Congress. ”Negli anni passati fi ha detto ancora fi l’India non ha inserito le terapie antiretrovirali nei suoi programmi di controllo dell’Aids a causa delle sue risorse limitate e dell’alto costo dei farmaci. Ma adesso le cose stanno cambiando”: le prime terapie antiretrovirali ”sono state incluse nel programma governativo e stanno per essere avviate”. Sonia Gandhi e’ ottimista sulle possibilita’ di successo dell’India nella lotta contro l’Aids. ”Negli anni passati fi ha detto fi il nostro programma di controllo dell’Aids ha registrato un certo numero di successi”. Ad esempio il processo per la lavorazione del sangue destinato alle trasfusioni e’ diventato piu’ sicuro, cosi’ come si e’ esteso l’uso del profilattico. L’accento sulla prevenzione e’ d’obbligo, ha proseguito, considerando che ”i vaccini non saranno disponibili ancora per un po’ di tempo. Tuttavia fi ha rilevato, sempre riferendosi all’India fi ne riconosciamo l’enorme potenziale e spero che presto saremo in grado di lanciare quanto prima una sperimentazione”. Nel frattempo la popolazione va informata e a questo scopo e’ in corso in India una vasta campagna di educazione che coinvolge uomini d’affari e politici, campioni dello sport e personaggi del mondo dello spettacolo. Anche le organizzazioni non governative, ha detto ancora, stanno giocando un ruolo importante. Cinque le priorita’ indicate da Sonia Gandhi in questo grande compito di educazione: evitare lo stigma e la discriminazione delle persone sieropositive; integrare prevenzione e terapia; eguaglianza dei diritti per le donne; sforzi piu’ consistenti da parte della sanita’ pubblica; lottare contro i pregiudizi. Nella lotta contro l’Aids, ha aggiunto, ”possiamo parlare di strategie, programmi, impegni e priorita’, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di uomini, donne e bambini che quasi invariabilmente provengono da settori svantaggiati e deprivati della societa’, le cui sofferenze vanno prese in carico con molta sensibilita’ e con una grande partecipazione”.
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