Salute

Aids: quando l’India si allinea all’Omc

Adottata dal parlamento indiano la legge che vieta la riproduzione di medicinali anti-Aids brevettati in India

di Joshua Massarenti

Il parlamento indiano ha definitivamente adottato la legge che vieta la riproduzione di medicinali brevettati in India. Lo ha reso noto poco fa l’Afp. Ora si aspetta solo la firma del presidente della Repubblica per la sua promulgazione. Questa nuova legislazione spinge New Dehli a rispettare gli accordi sulla prorpietà intellettuale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Adpic) di cui l’India è Paese membro.

Fortissime preoccupazioni sono state espresse dai difensori dei diritti dei malati di Aids e di cancro, in India come all’estero, soprattutto nell’Africa, convinti che la legge indiana appena approvata va ben al di là dei vincoli imposti dall’Adpic sui brevetti. Il timore è quello di vedere svanire nel nulla la possibilità di acquistare prodotti generici a buon mercato, in particolar modo per quelli anti-Aids.

Il Ministro del commercio indiano Kamal Nath ha cercato di rassicurare i contestatori garantendo che i prezzi dei medicinali indiani non aumenteranno. Ieri ha affermato alla Camera bassa indiana che la legge non impedisce alle società farmaceutiche indiani di produrre e fonire prodotti generici anti-Aids ai Paesi in via di sviluppo. Inoltre, ha ricordato che la copia sarà ancora concessa a tutti quei farmaci prodotti prima del 1995. La produzione di generici potrà infine protrarsi per quei farmaci presentati sul mercato nell’ultimo decennio a condizione che i fabbricanti pagano le royalties ai proprietari dei brevetti.

Per i farmaci prodotti dal 2005 in poi, è previsto un brevetto di esclusività di vent’anni. Il ministro ha riferito stime secondo le quali su 195 farmaci registrati in India, 185 erano stati prodotti prima del 1995 e quindi esclusi dalla nuova legislazione. Nath ha poi aggiunto che quei farmaci “interpellati” dalla nuova legge non potranno essere brevettati entro i prossimi tre anni per causa di procedure amministrative.

Per quanto riguarda gli Antiretrovirali (Arv), il ministro del commercio ha indicato che sui tredici farmaci registrati in India, 12 erano stati fabbricati prima del 1995. Secondo Medici senza frontiere, sono circa 350mila (su 700mila) i malati di Aids del Sud del mondo che beneficiano dei farmaci generici indiani. Da parte sua, l’Organizzazione mondiale della sanità stima a 5,8 milioni i pazienti nel mondo che hanno un bisogno urgente di terapie. Finora, le società indiani potevano fabbricare versioni meno costose dei farmaci già brevettati in quanto le leggi indiani proteggevano più il processo di fabbricazione che gli stessi farmaci.

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