Salute
Aids: progetto Gallo-Montagnier per vaccino in Africa
La sperimentazione partirà in Costa d'Avorio Camerun, Nigeria
Una rete di centri nei Paesi in via di sviluppo, collegati a quello di Baltimora diretto da Robert Gallo, all’Istituto Pasteur di Parigi e allo Spallanzani di Roma, per mettere a disposizione di tutto il mondo le cure anti-Aids, e realizzare un vaccino destinato a fermare la malattia in Africa.
Questa la “chiave” dello storico accordo fra i due pionieri della lotta all’Aids, Robert Gallo e Luc Montagnier, illustrato questa mattina a Roma, in un convegno organizzato all’Universita’ di Tor Vergata. ”Questo progetto, per la lotta all’Aids nei Paesi in via di sviluppo, e’ promosso dalla Fondazione mondiale per la ricerca e la prevenzione dell’Aids, sotto l’egida dell’Unesco”, spiega il patologo dell’ateneo romano Vittorio Colizzi, che ha reso possibile la storica intesa ‘siglata’ a Baltimora. Nell’accordo di Baltimora, Gallo ha messo a disposizione il suo laboratorio attrezzatissimo, per fare sperimentazione e cercare di ‘tradurre’ per la realta’ africana i sistemi messi a punto in Usa e destinati all’Occidente. Montagnier, da parte sua, ‘offre’ una rete di centri, presenti in Costa d’Avorio (operativo da 2 anni), Camerun, Nigeria, Honduras e probabilmente presto anche in India e Cina.
”Il nostro obiettivo – dice a Roma Luc Montagnier, che presiede la Fondazione promotrice del progetto – e’ oggi quello di integrare formazione, assistenza, ricerca scientifica e prevenzione. E mettere a punto un vaccino sia terapeutico sia preventivo, soprattutto a vantaggio delle popolazioni africane”. Secondo i due scienziati e’ importante capire come il virus inizia ad infettare le cellule, perche’ e’ li’ -dicono- che bisogna colpire. Il ”sogno comune”, sottolineano, e’ quello di rendere la terapia accessibile in tutto il mondo. Ecco perche’ occorre ”un mutuo impegno -dice Gallo- teso a mettere insieme gli sforzi. Per risolvere l’emergenza Aids in Africa”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.