Salute

Aids, parlarne insieme fa bene

Dall'esperienza di un gruppo di auto-aiuto nasce un'associazione che si occupa di prevenzione dell'Aids

di Redazione

«Erano i primi anni Ottanta, l’Aids spuntava appena dalle cronache. Io allora facevo psicoterapia con i tossicodipendenti nel carcere di Verbania, alcuni di loro scoprivano di essere sieropositivi. E allora pensai a un gruppo di auto-aiuto all’interno del quale potessero scambiarsi la dolorosa esperienza, sentirsi utili gli uni agli altri». Il dottor Mauro Croce ci crede, nel self-help. è un «povero psicologo di frontiera», come si definisce ridendo, ha lavorato tanti anni al Sert di Verbania ed è anche esperto di patologia da gioco d’azzardo. Fu tra i primi, in Italia, a pensare all’auto-aiuto per affrontare il dolore e lo stress di un virus che ha il sapore della condanna a morte. «E anche se il carcere, per molti, è luogo di passaggio, era bello vedere come chi usciva continuasse a dare conforto ai malati di Aids che restavano».
Da quell’esperienza è nata un’associazione, Contorno Viola («Si ricorda quello spot dove un ragazzo si buca, in un bagno, e gli spunta intorno un alone viola? Poi va con una ragazza, e anche lei diventa viola, e così via. Ecco, da lì abbiamo preso lo spunto per il nome»). «Nei gruppi di auto-aiuto io, psicologo, devo stare defilato», prosegue Croce. «A volte, però, ho partecipato, raccontando la mia paura della morte». Oggi l’associazione Contorno Viola fa altre cose, sempre nell’ambito della prevenzione dell’Aids. Una delle loro attività è una serie di corsi nelle scuole superiori di educazione fra pari: «Alcuni ragazzi si offrono volontari», spiega Croce, «e noi insegniamo come formare i coetanei sui rischi della malattia e come fare prevenzione in classe».
Info: tel.0323/505095,
contornoviola@yahoo.it

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