Salute
Aids, parlare agli immigrati
Lallarme di Ferdinando Aiuti, immunologo e presidente di Anlaids.
di Redazione
Il livello di diffusione del virus Hiv in Italia è sostanzialmente stabile, anche se si registra una diminuzione dei nuovi casi di infezione, passati dai 1.698 del 2002 ai 1.275 del 2003. Sul fronte pediatrico, invece, i dati sono incoraggianti: sono solo 4 i casi di infezione registrati lo scorso anno. A fotografare la situazione dell?Aids in Italia Fernando Aiuti, immunologo e presidente dell?Anlaids nel corso di una conferenza stampa. Se il livello di diffusione dell’Aids in Italia è pressoché stabile, un nuovo focolaio è però rappresentato dalla popolazione immigrata: tra i nuovi casi di infezione ogni anno, infatti, uno su tre riguarda appunto una persona immigrata. Per Aiuti occorrono campagne informative e di prevenzione mirate appunto agli stranieri che vivono nel nostro Paese. I nuovi casi di infezione, ha rilevato Aiuti, “sono in crescita soprattutto in alcune regioni, a partire da Lombardia e Lazio, per una ragione precisa: c?è un forte aumento dei casi di nuove infezioni tra gli immigrati, che sono più numerosi proprio in queste regioni. Tra i nuovi casi di Aids, infatti, uno su tre riguarda una persona immigrata”. Un problema, secondo l?esperto, da affrontare.
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