Salute

AIDS. Ottobre mese decisivo per il Camerun

Nel Paese finiranno le scorte gratuite di antiretrovirali, fa sapere un missionario italiano da Yaoundé

di Emanuela Citterio

«Il mese di ottobre in Camerun sarà un mese decisivo per le persone sieropositive. Nel luglio scorso, infatti, il Ministro della Sanità, André Mama Fouda, ha annunziato che molto probabilmente quello sarà il mese in cui finiranno le scorte gratuite dei medicinali antiretrovirali. Come mai? Cosa è successo? Niente di particolare. Qualche anno fa il Camerun era entrato a far parte del programma lanciato dal Fondo Mondiale di lotta contro l’Aids e della fondazione Clinton per ricevere gratuitamente gli ARV. Ora questi programmi sono limitati nel tempo su di un paese, in modo che  altri ne possano beneficiare». A raccontare cosa sta succedendo, dalla capitale del Camerun Yaoundé è Marco Pagani, missionario del Pime – Pontificio istituto missioni estere.

«Da ottobre questi aiuti finiranno, anche se il Camerun ha sottoscritto un altro accordo che si chiama “round 8” e che avrebbe dovuto iniziare a gennaio 2010. Ma pare che questo accordo non sia andato a buon porto, e quindi niente finanziamenti internazionali» prosegue padre Pagani.

«Un’altra proposizione di accordo è stata sottomessa all’organizzazione intenazionale per giugno 2011. Dunque, se questo accordo sarà fatto, si tratterà di gestire un periodo di mancanza di farmaci gratuiti da ottobre prossimo venturo a maggio 2011».

«In un incontro recente il mnistro della Sanità ha voluto rassicurare le persone affette da HIV e l’opinione pubblica» afferma il missionario italiano «dichiarando che per i prossimi mesi (da 3 a 6 per gli adulti, sino al 2010 per quelli prescritti per i bambini) non dovrebbero esserci problemi. Ma la situazione resta non molto chiara, a meno che il governo stesso impegni dei soldi del suo budget per l’acquisto presso le industrie farmaceutiche, delle suddette medicine».

«Quest’anno 2009 lo si sapeva critico da questo punto di vista. Nel rapporto dell’ONU AIDS pubblicato nel giugno di quest’anno si faceva già rilevare che la crisi economica mondiale colpiva i paesi più poveri che mancavano già di risorse per acquistare i medicinali» dice padre Pagani. «E in questi paesi vivono il 60% delle persone che ricevono un trattamento contro l’Aids. Più della metà dei malati di tutto il mondo! Si può quindi capire l’importanza del problema».

«Magari queste analisi o considerazioni possono sembrare lontano dalla nostre vite, ma per me, che aiuto qualche persona che è ammalata di Aids, non è così. I loro volti sono così concreti» afferma padre Pagani «non della analisi teoriche, lontane».

 

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