Salute

Aids: Onu, 5 milioni di nuove infezioni nel solo 2003

Mai 'Aids aveva colpito cosi' tante persone in un solo anno, ammoniscono le Nazioni Unite nell'ultimo rapporto sull'epidemia; Il disastro africano

di Paul Ricard

Cinque milioni di nuove infezioni nel solo 2003: mai, dallo scoppio dell’epidemia venti anni fa, l’Aids aveva colpito cosi’ tante persone in un solo anno, ammoniscono le Nazioni Unite nell’ultimo rapporto sull’epidemia. Dal primo caso di Aids diagnosticato nel 1981, il virus ha ucciso un totale di 20 milioni di persone, di cui ben tre milioni l’anno scorso. E sempre nel 2003 il numero di sieropositivi e malati nel mondo ha raggiunto i 38 milioni. Il ”Rapporto sull’epidemia mondiale dell’Aids 2004”, elaborato in vista della XV Conferenza internazionale sull’Aids (11-16 luglio a Bangkok), si e’ servito quest’anno di un nuovo sistema di elaborazione di dati, di conseguenza le cifre non sono paragonabili con quelle degli anni precedenti. E’ emerso che l’Aids continua a colpire e ad uccidere in tutte le regioni del mondo, anche nei Paesi occidentali, ma e’ in Asia che la progressione del virus e’ particolarmente preoccupante. Nel vasto continente, dove vive il 60 % della popolazione mondiale, ben 1,1 milioni di persone sono state infettate dall’Hiv per il solo 2003. L’epidemia si sta propagando rapidamente con preoccupanti aumenti in Cina – dove 10 milioni di persone potrebbero contrarre il virus entro il 2010 – Indonesia e Vietnam. In India, inoltre, il numero stimato di sieropositivi ha gia’ raggiunto i 5,1 milioni. ”L’Asia e’ posta davanti a scelte vitali per prevenire l’esplosione di una catastrofe”, ha affermato il responsabile del Programma dell’Onu per la lotta all’Aids (Unaids), Peter Piot. ”Nonostante un finanziamento, un impegno politico accresciuto ed i progressi compiuti nell’ampliamento dell’accesso alle terapie contro l’Aids negli ultimi anni – ha aggiunto Piot – l’epidemia continua a correre piu’ veloce della risposta mondiale”. Le spese mondiali in favore della lotta all’Aids sono passate dai 300 milioni del 1996 ai quasi 5 miliardi nel 2003, ma sono ancora pari alla meta’ dei bisogni per i Paesi in via di sviluppo fino al 2005. Secondo le nuove stime dell’Unaids infatti, circa 12 miliardi di dollari saranno necessari per finanziare la lotta globale contro il virus entro il 2005 e 20 miliardi entro il 2007. Tali fondi saranno principalmente da destinare alla prevenzione, alle terapie e al sostegno agli orfani dell’Aids. Ma solo quando quando l’Aids sara’ riconosciuto in quanto problema di sviluppo e di sicurezza, ”l’epidemia potra’ essere controllata”, ha aggiunto Piot. Il documento fornisce gli ultimi dati e le tendenze dell’epidemia, regione per regione: – AFRICA (10 % popolazione mondiale): conta 25 milioni di sieropositivi (70% del totale mondiale). Continua ad essere il continente maggiormente colpito dall’epidemia. Nel 2003, circa 3 milioni di persone hanno contratto l’infezione e 2,2 milioni sono morte di aids (75 % del totale mondiale). – AMERICA LATINA E CARAIBI: i sieropositivi sono circa 1,6- 2 milioni. I questi Paesi l’epidemia sembra concentrarsi principalmente in alcuni gruppi particolarmente esposti (tossicodipendenti e omosessuali). L’anno scorso i nuovi casi di infezione sono stati circa 250mila ed i decessi 120mila. – EUROPA ORIENTALE E ASIA CENTRALE: l’infezione continua a propagarsi e a mietere vittime. L’Onu stima in 1,3 milioni il numero di sieropositivi. La Russia e’ tra i paesi piu’ colpiti, con circa 360mila nuove infezioni nel 2003 e 49mila decessi. La maggiore caratteristica dell’epidema in questi Paesi e’ la giovane eta’ delle persone colpite (l’80% ha meno di 30 anni contro la media del 30% in America del Nord e in Europa dell’Est) e l’aumento delle donne tra i nuovi casi di infezione. – PAESI OCCIDENTALI: i decessi per Aids continuano a diminuire grazie alle terapie antiretrovirali e sono passati, ad esempio, dai circa 19mila morti del 1998 ai 16mila nel 2002 negli Usa. In Europa occidentale sono scesi dai 3.373 nel 2001 ai 3.101 nel 2002. Ma il numero di sieropositivi e’ in aumento (64mila nuove infezioni nel 2003 ed un totale di circa 1,6 milii di sieropositivi). In alcuni Paesi dell’Europa occidentale, la trasmissione eterosessuale e’ recentemente aumentata, osserva il rapporto. In Belgio, Norvegia e Regno Unito questo aumento si osserva tra le persone originarie da Paesi in cui l’epidemia e’ generalizzata. Nel Regno Unito il 70% dei casi di trasmissione e’ di tipo eterosessuale. Per la Spagna e l’Italia, Paesi con le piu’ importanti epidemie della regione, non c’e’ un sistema nazionale di notifica dell’Hiv – osserva l’Unaids – ed e’ quindi difficile sapere se tale tendenza e’ in atto. – In ASIA, infine, si assiste ad una delle piu’ rapide progressioni del virus. Per tutto il continente, l’Unaids stima in 7,4 milioni il numero di sieropositivi. L’India e’ con l’Africa del Sud il Paese con il piu’ alto numero di persone infette. Tabella dell’epidemia del HIV/AIDS nel mondo nel 2003, secondo le stime dell’Unaids: – Nuovi casi d’infezione nel 2003 TOTALE 4,8 milioni Adulti 4,1 ” Bambini 630.000 – Persone che vivono con HIV/AIDS TOTALE 37,8 milioni Adulti 35,7 ” Donne 17,0 ” Bambini 2,1 ” – Decessi causati dall’Aids nel2003 TOTALE 2,9 milioni Adulti 2,4 ” Bambini 490.000. Nel 2003 sono state registrate circa 14.000 nuove infezioni al giorno, afferma il ‘Rapporto sull’epidema mondaile dell’Aids 2004’. Di queste, oltre il 95% ha colpito Paesi di basso e medio reddito. Tra le vittime – circa 2.000 erarno bambini sotto i 15 anni. – quasi 12.000 avevano tra 15 e 49 anni (di cui 50% donne e circa 50 % giovani tra 15 e24 anni). Secondo le ultime stime, 15 milioni di minorenni nel mondo (12 milioni nell’Africa subsahariana) hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’Aids.


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