Salute

Aids: in Brasile risultati positivi, possibile vaccino

Un vaccino contro l'Aids, elaborato da studiosi brasiliani e francesi, sta dando risultati ''positivi e incoraggianti'', secondo un articolo pubblicato oggi su ''Nature Medicine''

di Giulio Leben

I risultati ottenuti finora, infatti, sono analoghi a quelli ottenuti con il cocktail di medicinali usato attualmente, senza pero’, sottolineano gli autori della ricerca, ”i pesanti effetti collaterali e la grave dipendenza imposta dai farmaci”.

Lo studio e’ stato portato avanti in una trentina di sieropositivi di Recife da scienziati dell’Universita’ federale del Pernambuco in collaborazione con ricercatori del centro biomedico dei Saints-Peres di Parigi. In tutti i pazienti trattati, si e’ verificata una riduzione di almeno l’80 per cento del tasso di linfociti CD4, con risultati ”ottimi” in otto pazienti e ”medi” in altri dieci.

Di altri dodici che non hanno piu’ ricevuto il vaccino dopo una somministrazione iniziale, dopo un anno senza farmaci otto presentavano riduzione del carico di virus HIV superiore al 90 per cento, e in altri quattro era comunque sufficiente perche’ non fossero in grado di contagiare altre persone. Nessuno ha piu’ avuto comunque necessita’ di riprendere il trattamento con i farmaci classici.

Il vaccino sviluppato a Recife puo’ essere usato solo come cura e non come prevenzione. Il principio della ricerca e’ usare cellule del sistema immunitario del virus disattivate prelevate da ogni paziente per farne un vaccino ”personalizzato”. ”Le cellule dendritiche svolgono un ruolo determinante nella risposta del sistema immunologico alle minacce esterne, ma nel caso dell’Aids rimangono apparentemente paralizzate – ha spiegato Luiz Claudio Arraes, che guida la ricerca a Recife – Con l’inserimento delle cellule e del virus neutralizzato, il sistema immunologico, che sembrava completamente disorientato, si sveglia e riceve un’informazione specifica che gli permette di farsi carico della lotta all’infezione”.

Adesso le ricerche proseguiranno aumentando il numero di pazienti, le dosi di vaccino e stadi diversi della malattia, fino a che si arrivi ad una forma definitiva che possa essere introdotta sul mercato.

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