Salute

Aids: il giovane a rischio? Maschio, 30 anni, emarginato

Questo l'identikit del giovane a rischio di infezione che emerge da un'indagine europea condotta dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con le altre Caritas

di Daniela Romanello

Maschio (72%), trentenne (68%), con un livello di istruzione medio-basso (70%), disoccupato (26%), spesso con piccoli precedenti penali e che fa uso di sostanze stupefacenti (63%), che non ha un partner fisso (80%) e che pur essendo informato dei rischi di infezione da Hiv ha comportamenti a rischio. E’ questo l’identikit del “giovane emarginato a rischio di infezione da Hiv in Europa” che emerge dalla ricerca, presentata stamattina a Roma condotta in Italia dalla Caritas diocesana della capitale. La ricerca condotta su un campione di 1.600 giovani europei che ha coinvolto anche le altre organizzazioni della Caritas, e’ stata finanziata dalla commissione europea e si e’ svolta in tre fasi. Nell’ultima fase sono state mappate le associazioni e le Ong europee impegnate nella lotta all’Aids per verificare le “buone prassi” ossia l’efficacia di interventi per il cambiamento dei comportamenti a rischio messi in atto. Dalla ricerca, delle 1.815 associazioni europee selezionate in base ai criteri e alle esigenze della ricerca, hanno risposto e fornito dati validi solo 211 associazioni. Da questi dati emerge che le associazioni che si occupano di prevenzione e assistenza utilizzando prevalentemente interventi individuali sono il 57% del campione, di gruppo il 46%; solo il 18% del campione usa un approccio sistemico. In Italia sono state contattate 168 associazioni con un ritorno di 43 questionari compilati (25%). Il totale per quanto riguarda i casi di Aids diagnosticati nel nostro paese dall’inizio dell’epidemia fino al primo semestre 2001, secondo i dati del Centro europeo per il monitoraggio dell’Aids e ricordati nel corso della presentazione, questi sono stati 48.488. Tra questi il numero di nuovi casi di malati di Aids e’ di 861 mentre il numero dei soli casi dovuti a trasmissione eterosessuale ammonta a 304. In Europa il totale dei casi di Aids ammonta a 227.944. Da questo studio e’ emersa “la mancanza di un comune spazio di confronto e le difficolta’ nelle comunicazioni”, ha commentato Mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas Diocesana di Roma. “Quello che ci auguriamo – ha aggiunto – e’ la costituzione al piu’ presto di un organo comune europeo che oltre a favorire questo tipo di relazioni, possa svolgere un lavoro di collegamento e coordinamento tra le organizzazioni finanziate dalla comunita’ europea per la verifica dell’efficacia degli interventi”. Quello che in sostanza e’ necessario, ha inoltre sottolineato la Caritas, e’ lavorare di piu’ nelle situazioni in cui il disagio e’ maggiore, cercando di arrivare a questi giovani, alle loro famiglie e ai loro amici, per educarli.


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