Salute
Aids: Gallo, condom utile ma non risolutivo
Dal punto di vista pratico i preservativi possono proteggere dal contagio, ma non sono perfetti; non e' il messaggio della Chiesa cattolica a favorire i contagi del virus hiv. E' il pensiero di Robe
di Paul Ricard
Dal punto di vista pratico i preservativi possono proteggere dal contagio, ma non sono perfetti; inoltre non e’ il messaggio della Chiesa cattolica a generare il problema dei contagi del virus hiv. E’ il pensiero di Robert Gallo, direttore dell’ Institute of human virology dell’ universita’ dei Maryland che ha rilasciato oggi un’ intervista sul portale Rosso Alice di Telecom, dove ha fatto il punto sullo stato dell’ arte della scienza nella lotta all’ Aids. La Chiesa emana i suoi dettami, ha dichiarato Gallo, ma non sono questi a generare il problema dei contagi, bensi’ gli stili di vita e la mancanza di interventi da parte dei governi per combattere prostituzione, problemi all’ interno delle carceri che sono alcune tra le fonti principali di trasmissione. Il messaggio della Chiesa e’ di natura filosofica e morale, ha precisato lo scopritore del virus dell’ Aids, e spetta a ciascuno di noi recepirlo e accettarlo o meno, secondo la propria coscienza. ”Ma se anche il messaggio del Vaticano finisse domani – ha riferito provocatoriamente Gallo – il problema dell’ aids e dei contagi non finirebbe”. Infatti, ha spiegato lo scienziato, paesi come la Cina e la Russia, dove non vi e’ una forte diffusione della religione cattolica e dove non vi e’ alcun divieto nell’ uso del preservativo, sono proprio le stesse nazioni dove il virus dell’ Aids sta facendo sempre piu’ vittime e dove i contagi sono in aumento. ”Confido che prima o poi si possa arrivare ad una soluzione definitiva al problema aids – ha detto Gallo – sia dal punto di vista preventivo, con la creazione di un vaccino che blocchi il virus all’ ingresso e impedisca nuovi contagi, sia dal punto di vista delle cure per le persone che sono gia’ malate”. Per quel che concerne il problema della disponibilita’ di farmaci anti-hiv anche i paesi in via di sviluppo, ha concluso Gallo, non si puo’ chiedere alle industrie farmaceutiche di fornire le medicine gratuitamente, ”la domanda che invece rivolgo a tutti – ha aggiunto lo scienziato – e’ quanto siamo disposti a pagare in tasse affinche’ ci sia questa disponibilita’ di farmaci per tutti”.
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