Salute

Aids: da Bangkok il diario di Paola Giuliani

La cronaca di un’azione portata avanti da ActionAid International con la coalizione "Fund the Fund", composta da oltre 100 ong che chiedono più finanziamenti per il Fondo Globale

di Paolo Manzo

Oggi è stata una giornata intensa per me e per i colleghi di ActionAid International. Siamo qui per portare all?interno dei dibattiti della Conferenza Internazionale la voce di quei 30 milioni di sieropositivi che vivono in condizioni di estrema povertà e non hanno accesso alle cure.
La giornata era dedicata al tema delle risorse necessarie a fermare ed invertire il trend di crescita dell?epidemia.

Anche noi abbiamo avuto il nostro ?momento di gloria? partecipando ad un?azione spettacolare insieme alla coalizione internazionale Fund the Fund (Finanziate il Fondo) composta da oltre 100 ONG che chiedono maggiori finanziamenti per i Fondo Globale. Abbiamo appeso grandi cartelloni raffiguranti i volti dei leader del G8 e li abbiamo cosparsi di ?sangue? per denunciare il debole impegno politico che i paesi più ricchi dei mondo stanno dimostrando nella la lotta all?epidemia. Abbiamo chiesto ai capi di stato e di governo dei paesi più industrializzati di non lasciar morire il Fondo Globale per mancanza di finanziamenti. Servono 3,5 miliardi di dollari entro il 2005, che potrebbero essere assicurati con l?apertura di un nuovo round di finanziamenti. Se questo non avverrà sappiamo fin d?ora che sarà sempre più costoso e complesso fermare il virus.

L?AIDS continua a mietere vittime, 8000 ogni giorno. Me lo ricordano ogni momento Beatrice e Ludfine, due colleghe sieropositive africane che hanno deciso di ?usare? la loro condizione di malate per lottare contro lo stigma che colpisce le famiglie e gli orfani dell?AIDS. Instancabili, organizzano momenti di formazione nei villaggi, con i politici e con i giornalisti africani con la convinzione che la loro voce serva a cambiare davvero la vita dei bimbi, delle madri, dei padri colpiti dalla malattia e costretti a vivere in condizioni di povertà inaccettabili.

Grazie Ludfine e Beatrice, da Bangkok e dall?Italia siamo al vostro fianco!

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