Salute

Aids, Coca-Cola trasporterà condom in Africa

La compagnia di Atlanta annuncia una collaborzione con l'agenzia Onu Unaids. La Coca-Cola conta di utilizzare la sua rete di vendita che impiega 100 mila persone

di Giampaolo Cerri

E il più grande datore di lavoro in Africa, se si considerano le aziende controllate. Forse per questo comincia a sentirsi responsabile del futuro di questo Continente. Coca-Cola ha annunciato che, in collaborazione con l?agenzia Onu per l?Aids, si impegnerà in Africa in campagne informative contro l?Hiv e effettuando donazioni a questo scopo.
La compagnia di Atlanta conta di utilizzare la capillare rete di distribuzione nel Continente (è presente in tutti Paesi eccetto Sudan e Libia) e conta di utilizzare almeno le centomila persone che, in aggiunta ai propri 1.500 dipendenti diretti, lavorano per lei in Africa.
Coca-Cola offrirà anche un appoggio logistico, trasportando a ong e charities impegnate nei programmi di prevenzione ed informazione preservativi e kit per il test. La mancanza di mezzi refrigerati non permetterà il trasporto di farmaci.
Uno dei portavoce della società, Robert Lindsay, ha spiegato che Coca-Cola non distribuirà direttemante i condom, ma si limiterà a trasportarli e ha fatto l?esempio di un container trasferito dal porto di Mombasa a un ospedale dei Nairobi.
Ad Atlanta dicono di non avere un?idea di quanto il supporto offerto possa costare in termini di uomini e dimezzi. Secondo Dominique de Santis, portavoce di Unaids, ?è troppo presto per dire che impatto avrà l?operazione, ma siamo ottimisti?.
La presenza di Coca-Cola in Africa in passato è stata anche oggetto di aspre critiche come quando negli anni dell?embargo sudafricano per l?apartheid, la compagnia di Atlanta si limitò a trasferire i propri stabilimenti in Swaziland, poco fuori dai confini di del Paese.

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