Salute

Aids: Bono al governo italiani, più fondi please

"Servono più risorse e abbiamo bisogno ancora di più aiuto e che il governo spinga più giù le mani nelle sue tasche". E' questo l'appello di Bono Vox a Torino

di Redazione

“L’Italia ha già dato un generoso contributo per il problema dell’Aids attraverso il World Help Fund e con il suo impegno sulla riduzione del debito dei paesi del terzo mondo. Però servono più risorse e abbiamo bisogno ancora di più aiuto e che il governo spinga più giù le mani nelle sue tasche”. E’ questo l’appello di Bono Vox, il leader del complesso rock degli U2 che in vista della riunione dei leader del G8 che si terrà a Evian (Francia) nei primi giorni di giugno, chiede un maggiore impegno per il Fondo Globale per la lotta all’Aids. “La pace è costosa, ma è meno costosa della guerra. Per questa ragione – ha detto Bono nel corso di un incontro stampa che si è tenuto in occasione della fondazione della “the World Political Forum” – sono venuto qui per far presente all’Italia e ai suoi governanti l’importanza del fondo globale per la lotta all’Aids”. Secondo il leader degli U2 “è veramente uno scandalo che milioni di persone abbiano manifestato nelle strade contro una guerra in cui sono morte migliaia di persone, e poi siano cieche e sorde quando 7mila persone muoiono ogni giorno per Aids”. Bono ha anche definito l’epidemia di Aids in Africa come un “olocausto” e ha raccontato di una sua esperienza nel Malawi “dove la gente faceva la coda per morire” e “c’erano tre persone per ogni letto”. “La guerra al terrorismo – ha aggiungo Bono – deve essere anche contro la povertà che lo genera. E non sono io che l’ho detto ma Colin Powel”. La rockstar irlandese poi ha ricordato come l’Africa rischi di “accasciarsi sotto il peso del suo debito, della povertà e delle malattie”. Per il problema delle cure per l’Aids, poi, Bono ha ricordato come negli ultimi anni ci sia stato un ottimo lavoro con l’amministrazione Usa “per convincerla sulla bontà delle medicine Arv” e cioè gli antiretrovirali. E questo lavoro avrebbe portato ad una dotazione da parte del governo americano di 3miliardi di dollari, uno però condizionato dalla adesione ai protocolli di cura da parte del resto del mondo. Per questo motivo, quindi Bono, si impegna per cercare di ottenere dei risultati e dei finanziamenti. A chi poi gli dovesse chiedere come mai un uomo di spettacolo si è impegnato in questo modo e porti avanti un discorso di uguaglianza nelle cure e per quanto riguarda l’economia del terzo mondo, Bono ha risposto “Non sono un comunista, sono una rockstar e un socialista che beve champagne, e può sembrare ridicolo che sia io a parlare di povertà ma arriva il momento – ha concluso – di mettere insieme tutte le energie per quelli che sono i grandi problemi dell’umanità?.


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