Salute
AIDS. Allo studio linee guida in Lombardia
Oggi presentata la nuova iniziativa a fronte di 25mila malati in terapia
di Redazione
Venticinquemila cittadini Hiv-positivi in terapia e un numero ignoto di casi ‘sommersi’. Ogni anno 2 mila ricoveri in ospedale, migliaia di controlli ambulatoriali e una spesa complessiva pari a 250 milioni di euro (circa 9 mila a paziente), di cui 150 milioni solo per i farmaci antiretrovirali. In Lombardia contro l’infezione sono attive 20 unità ospedaliere dedicate e una rete di hospice, comunità alloggio (250 posti letto) e centri diurni con costi annui pari a 10 milioni di euro.
Per stilare nuove linee guida, in grado di ottimizzare l’accesso ai trattamenti utilizzando nel modo più virtuoso possibile le risorse economiche a disposizione, prende il via un progetto pilota che vede in campo istituzioni, medici ed esperti di farmacoeconomia.
L’iniziativa – promossa dagli ospedali San Raffaele e Sacco, con il sostegno della Regione Lombardia, il supporto di Janssen Cilag e il contributo tecnico scientifico del Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) dell’università Bocconi – durerà un anno e prevede la partecipazione di 9 reparti di malattie infettive della regione: oltre San Raffaele e Sacco (con due divisioni), sono coinvolti gli ospedali San Paolo e Niguarda di Milano, l’ospedale Manzoni di Lecco, l’ospedale di Circolo di Busto Arsizio (Varese), gli Istituti ospitalieri di Cremona e gli Spedali Civili di Brescia.
In sintesi, «analizzeremo le storie cliniche di maggiore e di minore successo – spiega il presidente del Cergas, Elio Borgonovi – Cercheremo di individuare gli elementi che differenziano i casi positivi da quelli negativi, e di quantificarli in termini economici per elaborare insieme nuove linee guida da diffondere» a vantaggio del Paese.
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