Salute
Aids: al via conferenza internazionale sui vaccini
A Montreal, e fino al 9 settembre, gli esperti si confronteranno su ricerca e Hiv. Ne parla Filippo Cianti, responsabile Avsi nella regione dei Grandi Laghi africani
E’ iniziata oggi a Montréal, fino a venerdì 9 settembre, la ‘AIDS Vaccine 2005 International Conference’, organizzata dal Canvac (Canadian Network for Vaccines and Immunotherapeutics) .
Alla conferenza verrà presentato un quadro generale delle più recenti ricerche di base, cliniche e socio-comportamentali relative allo sviluppo dei vaccini per l’HIV. Le sessioni saranno altamente interattive, incluse alcune tavole rotonde in cui gli esperti del campo potranno scambiarsi informazioni incrociate. Immunologi, virologi, sviluppatori di vaccini, clinici, epidemologi, specialisti di Sanità pubblica, esperti di proprietà intellettuale ed esponenti del settore farmaceutico discuteranno dei temi più scottanti in materia di ricerca e nuove frontiere in materia di HIV.
Secondo i dati più aggiornati, relativi al 2004, i sieropositivi nel mondo oggi sono oltre 40 milioni, dei quali 37 milioni adulti e 17, 6 milioni donne; i nuovi infetti sono 4,9 milioni, mentre i morti sono circa 3 milioni di cui 510 mila sono ragazzi sotto i 15 anni.
Filippo Ciantia medico e responsabile Avsi in Uganda, per l’intera Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Burundi, Rep Dem Congo, Kenya, Sud Sudan), afferma: “Si fanno passi in avanti, ma siamo ancora molto lontani da un vaccino valido”.
Africa e Sud-Est Asiatico, rispettivamente con 25,4 e 7,1 milioni di persone contagiate, sono le zone più colpite del mondo. “In 25 anni in Uganda ? dichiara il medico di Avsi Ciantia che lo scorso luglio ha partecipato alla Conferenza Mondiale sull?Aids di Bangkok – ho seguito praticamente tutta l’evoluzione della malattia. I finanziamenti sono sempre troppo pochi e con i nuovi farmaci retrovirali c’è il nuovo pericolo di perdere il focus della prevenzione, molto più importante oggi di una cura definitiva che è poco più di un’illusione”.
“La conquista più importante” prosegue Ciantia, “è stata in realtà il vaccino sociale, volto alla responsabilizzazione della popolazione verso la trasmissione sessuale, la più diffusa, soprattutto tra le donne, più vulnerabili biologicamente, psicologicamente e socialmente. Con la tecnica ‘Abc’ (Abstinence, Be faithful, Condoms), la percentuale della popolazione contagiata in Uganda è scesa dal 18% al 7%”.
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