Salute
AIDS. 1,3 milioni da Bms per progetti di 14 associazioni africane
E' lo stanziamento della Fondazione Bristol-Myers Squibb e della stessa azienda farmaceutica, annunciato oggi nel corso della V Conferenza dell'International Aids Society a Città del Capo
di Redazione
Contro l’Hiv/Aids che flagella l’Africa, 1,3 milioni di dollari di nuovi fondi destinati a progetti di 14 associazioni che lavorano all’interno delle comunità locali. E’ lo stanziamento della Fondazione Bristol-Myers Squibb e della stessa azienda farmaceutica, annunciato oggi nel corso della V Conferenza dell’International Aids Society a Citta’ del Capo (Sudafrica), per dare nuova linfa al progetto ‘Secure the Future’, che festeggia in questi giorni i 10 anni di attivita’.
Dal suo avvio sono stati stanziati oltre 150 milioni di dollari in 20 paesi africani, che hanno permesso la realizzazione di 240 progetti per promuovere assistenza, educazione sanitaria e ricerca. Burundi, Repubblica democratica del Congo, Liberia, Marocco, Niger e Togo sono i Paesi in cui verranno attivate le nuove iniziative con le 14 organizzazioni, che si aggiungono ai progetti gia’ in corso nelle comunità del Mali, del Sudafrica e dello Zambia. Tra questi, uno sarà realizzato con la Caritas Development Congo, rivolto a bambini anemici e donne in gravidanza a rischio di trasfusione e trasmissione dell’Hiv, mentre un altro si realizzerà con la Morocco Association to Fight Hiv and Aids per sostenere un programma di assistenza ai bambini negli ospedali di Casablanca, Agadir e Marrakech. Fra le iniziative di ‘Secure the Future’, il progetto ‘Grandmothers Against Poverty and Aids‘, che dal 2001 ha arruolato e formato 250 nonne come pilastri per l’educazione e la lotta al virus nelle comunita’ decimate dall’Aids, che ha reso orfani eserciti di bambini. Tocca alla nonne educarne altre, per sostenere la comunita’ e produrre reddito avviando progetti, che sfruttano le capacita’ delle comunità locali. Nell’Africa subsahariana vivono oltre 22 milioni di persone colpite da Hiv/Aids, un terzo di tutti i casi nel mondo. In questi Paesi si concentra anche il 90% degli oltre due milioni di bambini con meno di 15 anni colpiti dalla malattia.
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