Salute

Aids: 1.000 italiani l’anno scoprono malattia tardi

Il 62,5% dei sieropositivi si accorge di esserlo solo quando mostra già i segni dell'Aids conclamata, e non può usufruire dei benefici della terapia anti-Hiv

di Paolo Manzo

Almeno 1.000 italiani l’anno scoprono troppo tardi di avere l’Aids. Il 62,5% dei sieropositivi, infatti, si accorge di esserlo solo quando mostra già i segni dell’Aids conclamata, e non può usufruire dei benefici della terapia anti-Hiv. In genere, in questi casi si tratta di persone infettate con trasmissione sessuale, spiegano i ricercatori del Centro operativo Aids, commentando gli ultimi dati sulla malattia diffusi oggi. Che, nel secondo semestre 2001, registrano 845 nuovi casi di Aids in Italia. ”Con una leggera diminuzione rispetto al semestre precedente, quando ne contava circa 900, e una riduzione del 3,6% rispetto al 2000”, spiegano all’Adnkronos Salute Gianni Rezza e Patrizio Pezzotti, che invitano però a non abbassare la guardia. Dal 1982, anno della prima diagnosi nel nostro Paese, al 31 dicembre 2001, sono stati notificati al Centro dell’Istituto superiore di sanità 49.333 casi di malattia. ”Ci aspettiamo una stabilizzazione del fenomeno – dice Pezzotti – con 1500-2000 nuovi casi l’anno. Ma non vediamo più quella diminuzione registrata negli anni passati”. A bloccare l’andamento al ribasso, spiega l’esperto, è proprio il fatto che ”nonostante le terapie siano efficaci, molti sono infettati dall’Hiv senza saperlo”. E finiscono per ammalarsi. ”Secondo gli ultimi dati – prosegue Rezza – diminuiscono i casi di Aids legati alla tossicodipendenza, mentre sono in aumento le trasmissioni sessuali, omo ed etero”. Nell’analisi regione per regione, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna restano ai primi posti, seguite da Piemonte, Toscana e Veneto. Ultime, Val d’Aosta e Molise. Nell’ultimo anno, inoltre, è aumentata l’età media dei malati: 39 anni per i maschi e 35 per le femmine. Ma il leggero calo di nuovi casi non deve far pensare a una vittoria contro la malattia. Il serbatoio di infezione, avverte l’esperto, è ancora ampio: si stima che oggi i sieropositivi nel nostro Paese siano fra gli 80 e i 110.000. ”Dieci italiani al giorno – dice Rezza – scoprono di essere infettati dal virus”. I sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di Hiv mostrano, comunque, una stabilizzazione dell’incidenza dei nuovi casi negli ultimi 3 anni. Dall’82 al 31 dicembre dell’anno scorso, infine, sono stati 32.140 i morti per Aids, un dato ancora sottostimato perché non è obbligatoria la notifica del decesso.


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