Volontariato

Aido in piazza nel segno del dono

Sabato 8 e domenica 9 ottobre la donazione d'organi in piazza con l'Anthurium Andreanum

di Redazione

Da dieci anni l’Aido (Associazione italiana donatori organi) scende nelle piazze per la sua giornata nazionale. Sabato 8 e domenica 9 ottobre, infatti, in 1400 piazze italiane i volontari dell’associazione incontreranno i cittadini  per offrire loro accanto a informazione sull’importanza della donazione come valore sociale e opportunità per salvare la vita a un’altra persona, anche un pianta di Anthurium Andreanum, per raccogliere fondi che saranno indirizzata da un lato alle campagne informative sulla donazione di organi e dall’altro a sostenere la ricerca sui trapianti.

In questi dieci anni l’associazione nata quasi quarant’anni fa, è stata fondata nel 1973, ha registrato diversi cambiamenti, come sottolinea il presidente Vincenzo Passarelli. «Quando abbiamo iniziato a scendere nelle piazze per la nostra giornata nazionale la legge 91/99 era operativa da un paio d’anni e stava iniziando a funzionare un sistema che ha portato una migliore organizzazione nel campo. In un decennio abbiamo visto aumentare le donazioni e di conseguenza i trapianti. Una migliore organizzazione e una maggior informazione nei cittadini hanno portato a una stabilizzazione del numero dei donatori». Oggi il dato si è stabilizzato e in Italia si contano 18,4 donatori per milione di abitanti. Tuttavia, questo non impedisce che si riesca a rispondere solo a un terzo delle persone in attesa di trapianto.
Al momento in Italia sono circa 9mila le persone in attesa, ma i trapianti previsti alla fine dell’anno saranno poco meno di tremila. «Questo dipende da alcuni fattori: da un lato nelle rianimazioni sono presenti persone molto avanti negli anni, dall’altro la situazione italiana è a “macchie di leopardo”» spiega Passarelli che precisa: «In Toscana abbiamo, per esempio 35 donatori per milione di abitanti, mentre in grosse regioni come la Sicilia e la Campania i donatori sono 8/9 per milione. E questo è un problema dovuto anche a un’organizzazione non perfetta, tutto dipende dall’organizzazione sanitaria delle diverse regioni. Dove la sanità funziona aumentano sia i trapianti sia i donatori».

Informare e sensibilizzare alla donazione di organi è una delle attività dell’Aido da sempre e con il trascorrere degli anni si sono notati anche in questo campo dei cambiamenti, soprattutto da parte delle persone che Passarelli definisce più attente. «Nei primi anni facevamo tavole rotonde per informare, oggi invece siamo nelle piazze un luogo di incontro e scambio di informazione» sottolinea. «Incontriamo molte persone che chiedono, che vogliono sapere per esempio come fare la dichiarazione di volontà. Anche per questo abbiamo iniziato ad andare nelle scuole per creare una cultura della donazione. E quando la gente è informata capisce. Per questo il nostro slogan è “parlane”».

Per conoscere le piazze dove incontrare i volontari di Aido qui


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