Non profit
Aibi: riunione Cisd sul sostegno a distanza
"Subito un Albo degli enti autorizzati"
di AiBi
Chi assicura che i soldi raccolti arrivino a destinazione? Come garantirne il corretto impiego nelle aree in via di sviluppo? La risposta è nel regolamentare il sostegno a distanza, impegno che anche il Governo ha previsto nel Piano infanzia recentemente varato dal Consiglio dei ministri.
E? con queste premesse che mercoledì 2 luglio si apre, nella sede di Amici dei Bambini, la riunione del Comitato italiano per il sostegno a distanza, coordinamento nazionale che include anche Terre des hommes, Ciai, Vis e Cefa.
?Le regole sono create per lavorare al meglio, non per vincolare le attività delle associazioni ? spiega Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini che coordina il Cisd ? E? la differenza tra autoregolamentazione delle ong, troppo limitativo, e regolamentazione?.
E proprio in occasione della riunione del Cisd, Amici dei Bambini lancia una sua proposta per regolamentare il sostegno a distanza, progetto che deve essere di sviluppo e non di assistenza. Un rapporto di diritti e doveri che lega lo Stato e le ong, al fine di perfezionare la raccolta e il corretto impiego dei fondi a favore dei beneficiari lontani.
1. Creazione di un Albo degli enti autorizzati al sostegno a distanza cui le ong devono iscriversi se in possesso di alcuni requisiti:
– essere radicati nella società civile e possedere un riconoscimento pubblico (onlus, ong, ente morale?);
– possedere una struttura in Italia in grado di gestire le iniziative di sostegno a distanza sotto ogni aspetto: comunicazione, gestione, amministrazione, procedure di controllo del progetto;
– far certificare da revisori esterni il proprio bilancio;
– dimostrare esperienza nel sostegno a distanza negli ultimi 5 anni.
2. Ottenuta l?iscrizione, gli enti potranno:
– partecipare e sostenere campagne di comunicazione
– partecipare alla trattenuta dell?8 per mille destinata allo Stato
Lo Stato – che ha doveri nei confronti della collettività e quindi anche verso le associazioni nello svolgimento delle loro mission ? dovrà:
– sostenere le spese strutturali delle ong, pari a quel 20% oggi trattenuto dagli enti sulla quota raccolta per il sostegno a distanza, così che la donazione sia utilizzata nella sua totalità a favore dei bambini, delle loro famiglie e delle aree in via di sviluppo.
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