Non profit

Aibi: è necessario un canale televisivo per le famiglie

La Società Civile chiede un Garante per l'Infanzia nel Consiglio d'Amministrazione della RAI

di AiBi

Non è mai finita: la volgarità e il cattivo gusto nei programmi televisivi, a cui credevamo di essere ormai preparati, continuano ad imperversare!
Nella scorsa puntata di Domenica In, in piena fascia pomeridiana, la Rai ha permesso ad un giovane gruppo musicale di esaltare l’utilizzo delle droghe leggere, fino a richiederne la legalizzazione.

Di quali valori la Rai si fa in questo modo portavoce ? Sono queste le scelte etiche e culturali che il servizio pubblico televisivo vuole promuovere ?
In una società ormai così avvezza alla violenza, caratterizzata dalla mancanza di principi in cui credere, la Rai, nel suo fondamentale ruolo di pubblico gestore della comunicazione televisiva, dovrebbe al contrario farsi carico di una vera e propria battaglia culturale per promuovere i valori della Società Civile.

Non è solo la “legge dell’audience” che deve imporsi sul palinsesto dei programmi televisivi: ci sono molte fasce deboli, primi fra tutti i bambini e gli adolescenti, che hanno il diritto di preservarsi dalla visione di programmi per loro diseducativi o addirittura dannosi.
Per questo motivo Ai.Bi. chiede al servizio pubblico televisivo la creazione di un canale che trasmetta esclusivamente programmi adatti per la famiglia e che rappresenti un reale strumento di educazione.
Occorre inoltre che, in rappresentanza della Società Civile, venga istituito nel Consiglio di Amministrazione della Rai un Garante per l’Infanzia nominato dai Coordinamenti del Terzo Settore, che si faccia promotore di una politica della comunicazione a reale tutela dei minori.
Queste proposte saranno inserite nel Piano Infanzia che la Società Civile presenterà alle istituzioni in vista della prossima campagna elettorale ormai alle porte.

Per informazioni: Ufficio Stampa Ai.Bi. – Paola Spagni
tel. 02/9.88.22.1

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