Mondo

Aibi e Chicco: un anno di felicità

Grazie all'acquisto di 52mila medagliette 122 bambini special needs hanno trovato una famiglia

di Antonietta Nembri

52mila chicchi di felicità sono fioriti e oggi nel nuovo negozio Chicco di via Dante a Milano si è voluto festeggiare questo compleanno. Compie un anno l’iniziativa che vede insieme Chicco e Amici dei bambini e che tra i suoi risultati vanta sì l’acquisto della medaglietta “Chicco di felicità”, ma soprattutto il risultato ottenuto da questa azione: 122 bambini “special needs” hanno trovato una famiglia. Grazie ai fondi raccolti con questo particolare gadget (ben 52mila quelli acquistati)si sono realizzati corsi per 136 famiglie. Iniziative che hanno sostenuto i futuri genitori con corsi di formazione, accompagnamento e consulenze specialistiche prima dell’arrivo di un bambino “speciale”. Gli special needs, infatti sono piccoli che hanno bisogni speciali perché hanno più di sette anni, oppure sono gruppi di fratelli o ancora perché hanno dei piccoli problemi, risolvibili, ma che possono mettere a rischio il percorso adottivo.

«Siamo davvero felici del successo ottenuto dai “Chicchi di Felicita” li abbiamo promossi in ogni modo per raccogliere quanti più sostenitori possibili. Grazie al contributo di tutti coloro che hanno acquistato e acquisteranno la medaglietta oggi già 122 bambini hanno trovato una famiglia», commenta Francesca Catelli, vice presidente Communication & Corporate Image Artsana Group che in occasione del primo anniversario dell’iniziativa ha sottolineato come la medaglietta piaccia «ai teen ager, ai nonni, non solo ai genitori».

Da parte sua Marco Schiavon, direttore di Chicco Italia, ricordando come la felicità sia la mission del marchio Chicco ha sottolineato come il “Chicco di felicità” sia riuscito ad andare oltre il tradizionale target aziendale «Abbiamo raggiunto grandi numeri senza grandi investimenti. Ora la domanda che ci poniamo è quella di esportare nel mondo questa cultura e questo approccio. Noi restiamo un’azienda profit, ma credo che la differenza sia nel modo in cui lo fai». «Con Aibi abbiamo realizzato un bel team, importante è anche il contributo del personale dei negozi Chicco che abbiamo coinvolto anche nella fase preventiva al lancio di questa iniziativa», ha aggiunto Catelli.

Da diversi anni Chicco e Amici dei Bambini lavorano fianco a fianco per tutelare il diritto di ogni minore ad avere una famiglia: insieme hanno dato vita a 4 Case Famiglia e a 11 Punti Famiglia sul territorio italiano che continuano a sostenere, promosso studi, convegni e campagne sull’affido familiare, organizzato corsi e formato nuove famiglie.
Il progetto special needs, dedicato ai bambini speciali, rappresenta un’evoluzione di questo impegno che grazie al Chicco di Felicità, divenuto un vero e proprio simbolo di solidarietà, ha permesso a tantissime persone di divenire sostenitori dell’infanzia difficile entrando a far parte della community “I fans del Chicco di Felicità”. Un ciondolo solidale che nel tempo si è evoluto divenendo anche bomboniera solidale, dolce regalo natalizio – grazie alla collaborazione con Paniere Serafini – e gold limited edition per Natale ma sempre con lo stesso obiettivo: donare un’infanzia felice ai bimbi in attesa di una famiglia

«C’è una visione profetica nel Chicco di Felicità: essere felici vuol dire essere accolti» ha detto Marco Griffini, presidente di Aibi che ha lanciato l’allarme per il crollo delle richieste di adozione, «mentre nel mondo ci sono sempre più bambini abbandonati, nel mondo sono 168 milioni. E il fenomeno riguarda tutti i paesi, abbiamo aperto un ufficio di Aibi a New York, negli Stati Uniti sono 750mila i piccoli abbandonati». Griffini ha poi sottolineato come da un sondaggio lanciato sul sito dell’associazione sia emerso che il 38% delle persone vedono il maggior ostacolo per l’adozione nella burocrazia «per questo occorrerà cambiare la legge perché in Italia ci sono 35mila piccoli abbandonati che hanno bisogno di una famiglia». Tornando agli special needs ha aggiunto che «nel 2010 abbiamo accompagnato 130 bambini, quest’anno ad ottobre di quest’anno siamo arrivati a 122. Per questo il Chicco di felicità è una speranza e per questo invito non solo a comprare questo ciondolo, ma a indossarlo per diffondere il sentimento dell’accoglienza che spero in Italia non venga meno».

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