Non profit

AiBi: così lo Stato ha rubato speranza ai bambini

Per colpa dello scippo del 5 per mille Amici dei Bambini ha perso in due anni oltre 80mila euro, che sarebbero andati a favore di progetti di solidarietà per minori in 5 paesi di Asia e Africa. "Queste cifre avrebbero cambiato la vita di tanti bambini, prevenendone l'abbandono".

di Gabriella Meroni

“Nel 2010 il 5 per mille si è trasformato in un 4,1 per mille e nel 2011 in un 4. Questo ha significato per Ai.Bi. perdere rispettivamente 38.576,79 euro nel 2010 e 42.880,03 nel 2011". Esordisce così Antonio Crinò, direttore generale di AiBi-Amici dei bambini, nel comunicare a Vita la convinta adesione dell'associazione alla petizione contro lo scippo del 5 per mille e per la sua definitiva stabilizzazione.

AiBi è infatti tra le tante realtà italiane che ha dovuto dire addio a cifre importani, quelle che gli italiani avevano loro destinato con il 5 per mille degli anni 2010 e 2011, per colpa dello storno di fondi operato dello Stato alla fonte, per rientrare nel "tetto" di 400 milioni imposto alla misura fiscale. Nel caso di AiBi – associazione che da 27 anni lotta contro l'emergenza abbandono e tutela "il diritto a essere figlio" – quegli 81mila euro in meno hanno significato tanto: "Con quanto perso nel 2010 saremmo riusciti ad allestire e gestire due nuove ludoteche in Ucraina e un asilo in Cambogia", continua Crinò, "mentre nel 2011 avremmo avuto la possibilità di portare avanti per un anno intero un day care center in Mongolia, uno in Nepal e uno in Ghana. Sono cifre importanti che consentono di realizzare interventi significativi in diversi Paesi e di cambiare la vita di centinaia di bambini offrendo cure e assistenza, strutture scolastiche e ricreative, supporto alle famiglie e prevenzione dell’abbandono".

Amici dei Bambini ha firmato e sostiene la petizione di Vita, che continua oggi con maggiore slancio la propria raccolta (sono vicine ormai le 6000 firme) anche perché nella legge di stabilità annunciata dal governo è presente ancora una volta un "tetto" massimo di raccolta, che per il 2014 è stato addirittura abbassato a soli 380 milioni di euro. Un vero e proprio colpo basso inferto alla generosità dei contribuenti e alle casse delle associazioni, e che vista la sempre crescente adesione degli italiani al 5 per mille rischia di trasformarlo in un 3 per mille.

Per firmare la petizione contro lo scippo di Stato clicca qui.

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